Che ne arrivasse un altro, ce lo dovevamo aspettare. A Travigli e Formaglio, lo sapete, si era aggiunto l’altro giorno la terza persona della trinità, e cioè Damagliovigli, direttore dell’Espresso, raccoglitori di clamorosi scoop e che aveva scoperto che anni fa Renzi curò una trasmissione televisiva. E forse questo è un reato. Comunque è uno scandalo. Ora c’è un quarto che bussa alla porta. Ma i tre lo hanno scacciato, per due motivi: primo perché una trinità composta da quattro persone non si è mai vista. E poi perché guadagna troppo. Prende dalla Rai uno stipendio tale che potrebbe comprarsi la casa di Renzi due volte all’anno. Senza prestiti. E loro sono invidiosi.

Stiamo parlando di Fazzaglio Damigli (di origini nobili, con doppio cognome, anche se gli amici lo hanno soprannominato Fabio Fazio) che l’altro giorno ha fatto un’intervista in Tv (Rai) al suo concorrente (della Sette) Travigli, appunto, per permettergli di sparare su Renzi e sulla sua villa, e di tacere, invece, sul proprio appartamento, pare lussuosetto; anzi, non di tacere ma di elevare indignate proteste per il fatto che qualcuno, amico di Renzi, ne aveva scoperto l’esistenza. Ora, lasciamo perdere il fatto che non si usa in molti paesi del mondo intervistare in Tv un collega giornalista della rete concorrente, e che se la racconti all’estero, una cosa del genere, nessuno ti crede; ma c’è un dettaglio ulteriore: l’agente che organizza il lavoro di Travigli è lo stesso che organizza il lavoro di Fazzaglio Damigli. Non ci credete? E invece è così.

Ma non c’è nessuna norma sul conflitto di interessi che impedisce qualcosa del genere in Rai? No non c’è. L’agente si firma Beppe Caschetto, ma in realtà all’anagrafe risulta che si chiami Caschettaglio. Corrado, Marco Marco Caschettaglio.

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