La riforma del processo sbanda un po’ ma procede. Ieri ha dovuto superare gli scogli degli emendamenti di Forza Italia e della Lega, che puntavano – giustamente – a modificare e “ragionevolizzare” il reato di abuso di ufficio, cioè uno dei randelli usati da molti Pm per colpire a botta sicura qualunque amministratore (almeno, tra quelli che governano e non se ne stanno con le mani in mano). Gli emendamenti, formalmente erano giusti, ma nella concretezza dei tristi e crudi fatti della lotta politica avrebbero comportato uno stop alla riforma della prescrizione. Per fortuna non sono passati.

Ora si tratta di vedere come accontentare un po’ i Cinque Stelle. Conte ha dichiarato che la legge va modificata un pochino, “altrimenti si creano problemi al movimento”. Non gli è venuto nemmeno in mente di dire “problemi al paese”, perché l’idea che la questione sia come riformare la giustizia (e non come tenere buono Travaglio) non passa nemmeno per la testa all’avvocato. Del resto si sapeva.

Nel frattempo c’è una novità molto importante nel campo della giustizia. La Cedu (cioè l’Europa, più precisamente la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) ha accolto un ricorso degli avvocati di Bruno Contrada (uno di quei poveretti che grazie alla giustizia giacobina degli anni scorsi si è fatto una decina buona di anni di galera senza reato, e ora viene ancora perseguitato con le intercettazioni e le perquisizioni) e ha spedito al governo italiano una serie di domande piuttosto severe su come vengono fatte le intercettazioni in Italia. E anche le perquisizioni.

La Cedu pensa che non sia legittimo intercettare a volontà, fuori da ogni regola, senza lasciare alla difesa nessuna possibilità di opporsi. Spesso prendendo di mira persone che non sono neppure indagate. La Cedu pensa che questo non sia un sistema “estremo” di indagini, ha l’impressione che si tratti di spionaggio di massa. Un po’ come si faceva nella Germania comunista, negli anni settanta e ottanta. Del resto, anche senza il parere della Cedu, già si sapeva che il nostro sistema di intercettazioni (il numero delle intercettazioni è circa di 100 volte superiore al numero delle intercettazioni in Gran Bretagna, paese con un indice di criminalità e di violenza parecchio superiore al nostro) è assolutamente in contrasto con la Costituzione (articolo 15).

Il governo italiano ora dovrà rispondere alla Cedu (ma non ha molti argomenti) e rischia di essere condannato e costretto a cambiare le leggi. Speriamo che faccia presto. Così si ristabilisce lo Stato di diritto.

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Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.