I lavori continuano e domani, martedì 26 marzo, potrebbe essere il giorno decisivo per la lista di scopo per gli Stati Uniti d’Europa. Al tavolo sono seduti alcuni partiti dell’area liberaldemocratica, anche se non tutti: Più Europa, Italia Viva, Partito Socialista italiano e i Liberaldemocratici europei ci sono, Azione no. Da ambienti di Più Europa fanno sapere che “il dialogo è ben avviato, siamo positivi”, spiega Lapresse, anche se il partito di Riccardo Magi è diviso al suo interno. Anche i renziani sembrano essere ottimisti, nonostante l’indecisione mostrata da Matteo Renzi nella giornata di sabato sulla corsa per le elezioni europee.

Lista Stati Uniti d’Europa, l’incontro decisivo e le candidature

Domani, quindi, ci dovrebbe essere una riunione importante. Le forze impegnate in questi lavori vogliono stabilire una sorta di programma comune, ma in realtà si discuterà anche, se non soprattutto, di candidature, vero nodo durante le costruzioni di alleanze in vista di elezioni. L’ipotesi è quella di trovare nomi e figure della società civile, chiaramente di stampo europeista, per cercare di guadagnare qualche seggio, togliendoli dai sovranisti. Secondo la ricostruzione di Lapresse, Più Europa potrebbe indicare il capolista nella circoscrizione nord-ovest, nel nord-est invece potrebbe spettare ai Libdem, al centro a Italia Viva, con Renzi che in più di un’occasione ha ribadito di volersi candidare, al sud al Partito Socialista e nelle isole a un candidato di sintesi.

Lista Stati Uniti d’Europa, Più Europa divisa

A porre qualche punto interrogativo, oltre a Renzi nel weekend, soprattutto la posizione di Più Europa. Il partito è infatti diviso tra due anime, chi vorrebbe intraprendere questo percorso – tanto da averlo lanciato – come il segretario Riccardo Magi e la fondatrice Emma Bonino, e chi invece vuole indirizzarsi altrove, magari insieme ad Azione, come il presidente Federico Pizzarotti e il vicesegretario Piercamillo Falasca. Stasera si riunirà la direzione di Più Europa per fare il punto. Pizzarotti ha chiesto “un dialogo interno che è necessario”, anche considerando che “da statuto serve una proposta congiunta di presidente e segretario” per quanto riguarda liste e candidature.

Elezioni europee, la posizione di Azione

Dal partito di Carlo Calenda, invece, la decisione di non partecipare alla possibile lista di scopo – a causa degli strascichi della rottura del Terzo Polo con Italia Viva – sembra essere irrevocabile. Dirigenti del partito, citati sempre da Lapresse, assicurano infatti che non ci saranno ripensamenti dell’ultimo minuto. Azione prosegue il suo percorso per correre alle elezioni da sola, insieme a una galassia di piccole realtà. Negli scorsi giorni ha stretto un accordo federativo con il Partito Repubblicano Italiano, prima ancora con Nos – un giovane movimento fondato da Alessandro Tommasi – oltre a poter contare su ‘Per’, la forza creata da Ettore Rosato ed Elena Bonetti, fuoriusciti da Iv. Oggi è stato il turno del Movimento Repubblicani Europei, con un accordo firmato dal leader di Azione e la segretaria del Mre, Luciana Sbarbati.

Calenda, inoltre, sempre nella giornata di oggi ha confermato la volontà di candidare alle europee Alessio D’Amato, ex assessore alla Sanità del Lazio. “È una persona capace, lo ha dimostrato, l’Europa deve tornare sulla questione sanitaria, chiederemo di riaprire il Mes sanitario a cui abbiamo detto ‘no’ per colpa dei Cinque stelle e dei sovranisti. In Europa vedranno un italiano che sa come si fa e ci renderà tutti orgogliosi. Io in sanità non trovo nessuno di migliore per farlo” ha dichiarato il leader di Azione Carlo.

L’obiettivo per tutti è superare la soglia dello sbarramento del 4%, in modo da entrare nell’Europarlamento.

Redazione

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