La pezza peggio del buco. Non finiremo mai di imparare cose nuove ‘grazie’ agli esponenti del governo Meloni. L’ultima lezione arriva dal ministro dell’Agricoltura nonché cognato della premier Francesco Lollobrigida. Dopo il caso del Frecciarossa costretto alla fermata straordinaria o ad personam a Ciampino, l’esponente del governo prova a giustificare quanto accaduto informando allo stesso tempo gli italiani che da oggi in casi straordinari (e i ritardi dell’alta velocità sono casi straordinari che purtroppo si verificano, ordinariamente, ogni settimana) è possibile aspettarsi da Trenitalia una nuova fermata in via del tutto eccezionale. Anche perché chi parte da Roma Termini in direzione Napoli potrebbe effettivamente avere l’esigenza di scendere dopo pochi chilometri alla fermata di Ciampino

Imbarazzanti le parole di Lollobrigida. In una nota spiega che “il treno si è fermato a Ciampino, dove è stata effettuata una fermata straordinaria disponibile alla discesa di tutti, come da annuncio diffuso sul treno, e non solo per me come qualcuno ha riportato”. Poi sottolinea che, come dichiarato dall’azienda, “la fermata di Ciampino non ha comportato alcun disservizio aggiuntivo o costi di nessun genere, neppure alcun rischio o ulteriore ritardo per nessuno. Si è trattata di una fermata straordinaria che, al ricorrere di casi straordinari, Trenitalia realizza abitualmente e che è stata annunciata e fruibile per tutti i passeggeri”.

Lollobrigida, il Frecciarossa e la retorica su Caivano

Lollobrigida aggiunge: “Avrei potuto restare tranquillamente sul treno, come ho sempre fatto in occasione di ritardi ben più prolungati in passato, né ho mai approfittato del mio ruolo in alcuna occasione”. Poi spazio alla retorica strappalacrime: “Ho creduto e credo che la mia responsabilità fosse provare a garantire, senza violare alcuna legge o abusare del ruolo che ricopro, la mia presenza dove era stata richiesta e prevista. Per rispetto dei cittadini di Caivano soprattutto. L’unico privilegio che ho ricevuto è poter essere con loro, incontrare le persone che mi aspettavano, ringraziare i nostri uomini e donne in divisa e gli studenti. Piantare con loro l’albero della legalità dedicato al giudice Falcone al centro del Parco dimostrando che lo Stato c’è e non dà buche”.

Lollobrigida e le fermate straordinarie di Frecciarossa: Trenitalia difende ministro

Insomma il ministro spiega di aver scoperto solo dopo la partenza che il treno “aveva 100 minuti di ritardo e in pochi km ha effettuato diverse lunghe soste”. Peccato che, oltre al tabellone, viene specificato più volte a bordo il ritardo oltre alla linea intrapresa, se convenzionale, quella via Cassino, o dell’alta velocità. Ma Lollobrigida prosegue nel suo racconto-verità: “Ho chiesto se fosse possibile scendere in una di queste, come anche altri passeggeri, ma le porte in assenza di passaggi per attraversare i binari non possono essere aperte. Il treno si è fermato a Ciampino, dove è stata effettuata una fermata straordinaria disponibile alla discesa di tutti, come da annuncio diffuso sul treno, e non solo per me come qualcuno ha riportato. E come è avvenuto per diverse ragioni in moltissime altre occasioni per motivi che Trenitalia ha già spiegato. Ho continuato con l’auto di servizio, assegnatami per legge e alla quale, a inizio mandato mi hanno spiegato, non potevo rinunciare se non creando problemi di sicurezza pubblica”.

Trenitaia difende Lollobrigida. L’effettuazione di una “fermata straordinaria non è un evento eccezionale e rientra nelle dinamiche dell’esercizio ferroviario”. Così in una nota Trenitalia torna sul caso Lollobrigida, precisando che la possibilità di scendere a Ciampino era stata data a tutti i passeggeri. “Negli ultimi sei mesi, nei servizi Frecce, vi sono stati 207 casi di fermate straordinarie per coincidenza/riprotezione dei clienti derivanti da gestione anormalità o circolazione perturbata. Le fermate straordinarie sono valutate in funzione ai tempi di arrivo alla prima località di servizio utile e in relazione alla fermata per servizio commerciale”.

Tuttavia diversi pendolari contattati dalla nostra redazione, che percorrono quotidianamente la tratta Roma-Napoli, fanno sapere di non aver mai assistito, negli ultimi sei mesi, a fermate straordinarie.

Nelle condizioni generali di trasporto, in conformità al regolamento europeo 782 del 2021 – si legge nella nota – è indicato che, nel caso in cui l’arrivo alla destinazione finale sia previsto con un ritardo superiore a 60 minuti, qualora il viaggio non risulti più utile ai fini del programma originario di viaggio, il passeggero ha diritto al rientro al punto di partenza o ad altra località intermedia di sua scelta”. “Quando sussistono particolari esigenze quali, ad esempio di emergenza, di ordine pubblico, ecc… – prosegue Trenitalia – tale richiesta viene valutata caso per caso e, in relazione ai possibili impatti sulla circolazione e sui passeggeri, si dà o meno la concessione a procedere”. Inoltre “in questo caso specifico la circostanza di effettuare una fermata straordinaria presso la stazione di Ciampino veniva comunicata a tutti i passeggeri a bordo treno tramite un annuncio audio”, sottolinea Trenitalia. “Il treno era stato deviato sulla linea Roma Napoli via Cassino per problemi sulla linea AV. Dopo la partenza è stato fermato a Casilina insieme ad altri treni per circa 27 minuti a causa di rallentamenti in linea dovuti ad un treno merci. A questo punto la sala operativa di Trenitalia ha richiesto al Centro di Coordinamento della Circolazione di Rfi la fermata straordinaria presso la successiva stazione di Ciampino, all’altezza della quale il treno si trovava”.

Firma la petizione di Italia Viva per richiedere le dimissioni di Lollobrigida 

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