Il caso di Alfredo Cospito, o meglio del 41 bis perché la sua battaglia da anarchico individualista la conduce per altri 750 detenuti, esce dai confini nazionali. Secondo l’Onu infatti sarebbero violate la dignità e l’umanità del trattamento detentivo. Con un comunicato l’avvocato Flavio Rossi Albertini difensore di Cospito e l’ex senatore Luigi Manconi presidente di “A buon diritto” informano che il primo marzo scorso l’Alto Commissariato ONU per i diritti umani ha inviato allo Stato italiano la richiesta di applicazione di misure temporanee cautelative relative alla detenzione al 41 bis dell’anarchico in sciopero della fame dal 20 ottobre scorso.

Il documento è stato notificato alla rappresentanza italiana a Ginevra e all’avvocato Albertini che subito dopo il rigetto del ricorso in Cassazione aveva inoltrato una comunicazione individuale alla Commissione Diritti Umani denunciando le condizioni di detenzione del proprio assistito. In attesa della decisione sul merito della petizione individuale presentata per Alfredo Cospito il Comitato delle Nazioni Unite ha deciso di applicare una misura provvisoria che consiste nel richiedere all’Italia di assicurare il rispetto degli standard internazionali e degli articoli sul divieto di tortura e trattamenti o punizioni disumane o degradanti e divieto di disposizione senza libero consenso a sperimentazioni mediche o scientifiche con riferimento anche all’umanità di trattamento e rispetto della dignità di ogni persona privata della libertà personale.

Nel comunicato l’avvocato Albertini e Manconi spiegano che nonostante la richiesta all’Onu di adottare misure a protezione del detenuto, trascorsi quasi due giorni dalla notifica del provvedimento nessuna iniziativa è stata assunta dal ministro della Giustizia per revocare o quantomeno migliorare la condizione del detenuto. Lo Stato italiano, prosegue la nota, deve nel rispetto dei propri obblighi internazionali dare esecuzione a tale misura provvisoria. Rappresenterebbe un grave precedente se la decisione adottata dal Comitato rimanesse lettera morta, se l’Italia emulasse l’indifferenza dimostrata per l’Onu dai regimi autocratici.

Le misure urgenti vengono adottate quando sussiste il rischio per la tutela dei diritti essenziali della persona e al fine di evitare danni irreparabili al ricorrente mentre si aspetta la decisione finale del Comitato. Il danno irreparabile sarebbe ad esempio la morte di Cospito. La commissione Onu sta mettendo in dubbio la legittimità dell’articolo 41bis rispetto alle convenzioni internazionali. Il caso di Cospito è stato registrato con un numero, in attesa di ricevere ulteriori informazioni utili a decidere. “L’Italia fornirà all’Onu le informazioni richieste, dopo la petizione della difesa di Alfredo Cospito. Una richiesta trattata dalle Nazioni Unite secondo la procedura ordinaria applicabile a ogni petizione ricevuta: l’Onu chiede all’Italia informazioni sul caso e domanda di assicurare che le condizioni di detenzione siano conformi al patto internazionale sui diritti civili dell’uomo e rispettino gli articoli 7-10”, ha fatto sapere ieri pomeriggio con una nota il Ministero della Giustizia.

Intanto Cospito dal carcere con una lettera si dice pronto a morire per far conoscere a tutti il 41bis. “Ai vostri sporchi giochetti politici non mi presto – scrive – la mia morte porrà un intoppo a questo regime. Mi avete prima mortificato come il terrorista sanguinario poi mi avete santificato come l’anarchico martire che si sacrifica per gli altri, adesso mortificato di nuovo. In realtà il problema dello Stato italiano è che non si venga a sapere di tutti i diritti umani che vengono violati in questo regime. Ci dovevate pensare prima a mettere un anarchico qui dentro”. Sono in corso dalla mattinata di ieri perquisizioni a Roma a Spoleto e a Foligno nei confronti di otto anarchici con accuse relative a una iniziativa davanti alla sede Rai di Roma e l’interruzione di uno spettacolo al teatro Argentina sempre nella capitale, entrambe le iniziative erano avvenute nell’ambito della mobilitazione in solidarietà con Cospito.

La parlamentare Ilaria Cucchi accusa Nordio di fare burocrazia mentre Cospito sta morendo in carcere. “Dovremmo vergognarci per quanto sta accadendo – aggiunge – il fallimento dello Stato che per la sua inefficienza si sente legittimato a compromettere i diritti fondamentali di un uomo”. Rispondendo proprio a una interrogazione di Ilaria Cucchi il ministro Nordio ha ribadito che il mondo antagonista si muove ispirandosi a Cospito mediante azioni violente e di grave intimidazione, ossia proprio ciò che il detenuto propugna e che viene immediatamente raccolto e tradotto in azioni concrete. Per oggi sono annunciate manifestazioni in Spagna, a Madrid e Bilbao, e soprattutto un corteo a Torino.