Nel giorno in cui l’avvocato Flavio Rossi Albertini dichiara, dopo un colloquio con Alfredo Cospito, che tenterà molto probabilmente la strada del ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo succede che la corrente di Magistratura Indipendente chiama in causa proprio il legale dell’anarchico in sciopero della fame insieme all’ex senatore Luigi Manconi perché con i loro giudizi sulla recente decisione della Cassazione avrebbero delegittimato i giudici.

La richiesta di Mi è quella al Csm di aprire una pratica a tutela delle toghe che avevano deciso di rigettare il ricorso della difesa contro il Tribunale di Sorveglianza di Roma confermando l’applicazione del 41bis. Secondo Flavio Rossi Albertini il carcere di Opera, dove Cospito è stato riportato dall’ospedale San Paolo, è meno sicuro perché il suo assistito non è più monitorato con strumenti che valutavano battiti cardiaci e eventuali fibrillazioni. “Ma Cospito – aggiunge il legale- non voleva restare in ospedale perché è consapevole della condizione di altri detenuti al 41bis che avrebbero più necessità di cure e nonostante questo rimangono in prigione”.

L’avvocato conferma che Cospito ha interrotto l’assunzione di integratori e zucchero limitandosi ad assumere acqua e sale. “Alfredo è lucido e determinato, assolutamente convinto delle proprie ragioni, non arretra, è una persona che è convinta di sé e di quello che sta facendo”, sono le parole del difensore. Fonti ospedaliere e penitenziarie riferiscono che i valori del detenuto Cospito sono nella norma e che il ritrasferimento a Opera dal San Paolo è stato deciso perché non comporta problemi di allarme per la salute. Tornando al Csm, secondo la corrente di Mi le parole dell’avvocato Albertini “volevano il martire e lo avranno, pensavamo che il diritto potesse tornare a illuminare questa vicenda” e quelle di un altro legale Caterina Calia,una condanna a morte”, rappresentano “una denigrazione generica e generalizzata dell’intera attività giurisdizionale penale con il risultato di determinare presso la pubblica opinione una delegittimazione diffusa e indiscriminata dell’attività della Cassazione”,

Nella giornata di oggi la difesa di Cospito con una conferenza stampa alla Camera dei Deputati ribadirà le proprie ragioni e fornirà ulteriori elementi sul possibile ricorso alla giustizia europea. Si tratta comunque di una strada non certo caratterizzata da tempi brevi. L’iter non può essere certo considerato compatibile con le condizioni di salute di un detenuto in sciopero della fame da oltre quattro mesi e che potrebbe crollare da un momento all’altro.