Alfredo Cospito, in sciopero della fame da oltre 117 giorni, ha ripreso in queste ore ad assumere gli integratori, a partire dal potassio. E’ quanto apprende l’agenzia Agi secondo cui l’anarchico, che si trova da qualche giorno al reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano, ha ripreso ad assumere integratori dopo il parere del sostituto procuratore generale della Cassazione Pietro Gaeta che ha chiesto di rivedere il regime di carcere duro (41 bis) a cui è sottoposto. Regime confermato la scorsa settimana dal ministro della Giustizia Carlo Nordio. La Cassazione, a tal proposito, si pronuncerà il prossimo 24 febbraio dopo il ricorso presentato dall’avvocato Flavio Rossi Albertini.

Cospito, secondo quanto appreso, non assumeva integratori dallo scorso 30 gennaio. Beve acqua, assume qualche cucchiaino di zucchero e sale e una camomilla la sera. E’ passato dal pesare 115 chili a 70,5 chili stando all’ultima relazione sanitaria del 7 febbraio scorso.

Intanto il magistrato del Tribunale di Sorveglianza di Milano Ornella Anedda lunedì 13 febbraio ha ‘ratificato’ il provvedimento con cui sabato scorso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha disposto il trasferimento, in via precauzionale, di Cospito dal centro clinico del carcere milanese di Opera al reparto di medicina penitenziaria del San Paolo. Il giudice, con il suo atto, ha in sostanza formalizzato il trasferimento. Trasferimento scattato in quanto i rischi di una crisi cardiaca o edema cerebrale sono aumentati.

A pochi giorni dalla decisione della Cassazione sulla revoca del 41-bis, il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo, ha reso pubblico il parere inviato il 2 febbraio scorso al ministro della Giustizia Nordio in cui apre all’eventualità di trasferire l’anarchico in Alta Sicurezza. Chiede all'”autorità politica” di valutare l'”eventuale idoneità delle misure proprie del regime riferito al circuito della cosiddetta Alta Sicurezza e delle ulteriori opportune forme di controllo proprie dell’ordinamento penitenziario e dell’attività investigativa a contenere l’indubbia carica di pericolosità sociale del detenuto”.

LE ‘RAGIONI’ DI NORDIO – Nel provvedimento con cui ha rigettato la richiesta di revoca del 41bis, il ministro della Giustizia Nordio scrive che resta “immutata la capacità del detenuto di orientare le iniziative di lotta della galassia anarco insurrezionalista verso strategie e obiettivi sempre più rilevanti”. Secondo il Guardasigilli,  “i profili di pericolosità correlati al ruolo associativo di Alfredo Cospito (al di là della sua partecipazione di tipo concorsuale negli specifici episodi illeciti) risultano confermati dal moltiplicarsi delle azioni intimidatorie e violente seguite alla adozione del regime carcerario differenziato da parte di gruppi anarco insurrezionalisti”.

“Gli elementi addotti a sostegno della richiesta di revoca anticipata del regime carcerario differenziato previsto dall’art. 41 bis applicato nei confronti del detenuto non sono dotati della necessaria portata demolitoria dei presupposti per il mantenimento di tale regime e risultano, in realtà, di valenza neutra” aggiunge Nordio.

Redazione

Autore