Non c’è solo l’offensiva russa su Kiev e altre città ucraine come Dnipro, Lviv, Ternopil o Vinnytsia a preoccupare Volodymyr Zelensky e i suoi alleati del blocco occidentale. Un nuovo fronte di scontro potrebbe arrivare dal confine nord del Paese, ovvero la Bielorussia.

Oggi il numero uno di Minsk Aleksandr Lukashenko, assieme al suo omologo russo Vladimir Putin, hanno concordato lo schieramento di un gruppo regionale congiunto di truppe. “Dato l’aggravamento ai confini occidentali dell’Unione statale, abbiamo deciso di schierare un raggruppamento regionale della Federazione Russa e della Repubblica di Bielorussia. Se il livello di minaccia raggiunge il livello attuale, dobbiamo impiegare il raggruppamento regionale dell’Unione statale. Devo informarvi che la formazione di questo raggruppamento è iniziata“, ha detto Lukashenko secondo cui le attività in questo senso procedono da due giorni.

Una mobilitazione di truppe ‘giustificata’ secondo il governo autoritario bielorusso dall’accusa nei confronti di Kiev di un attacco al Paese arrivato dal territorio ucraino. Lukashenko, che per oggi ha convocato nella capitale una riunione urgente dei vertici delle forze armate, accusa la Nato e i Paesi europei di star valutando la possibilità di lanciare un’aggressione contro il suo territorio, in particolare da parte delle truppe di Ucraina, Lituania e Polonia.

In Occidente c’è la convinzione diffusa che l’esercito bielorusso parteciperà in modo diretto all’operazione militare speciale sul territorio dell’Ucraina. Dopo aver creduto a queste teorie, la leadership politico-militare dell’Alleanza Atlantica e un certo numero di paesi europei sta già valutando apertamente le opzioni per una possibile aggressione contro il nostro paese, fino a un attacco nucleare“, ha accusato il presidente bielorusso, minacciando Kiev nel ricordare che “la ritorsione per il ponte di Crimea sembrerà un fiore a Zelensky se l’Ucraina toccherà solo un metro della Bielorussia con le sue sporche mani”.

Un teorema di accuse che l’Unione Europea ha respingo con forza. “Abbiamo preso nota delle false accuse del regime di Lukashenko, sono accuse infondate, ridicole. Sono inaccettabili. L’Ucraina qui è la vittima. L’Ue esorta il regime della Bielorussia dall’astenersi da qualsiasi coinvolgimento” nel conflitto russo, ha risposto al dittatore bielorusso il portavoce del Servizio di Azione Esterna Ue Peter Stano nel punto stampa quotidiano, bollando come una “escalation” le ultime dichiarazioni del presidente bielorusso Lukashenko su un supposto attacco ucraino a Minsk che sarebbe in preparazione.

Anche Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, ha respinto le accuse della Bielorussia secondo cui l’Ucraina starebbe pianificando un attacco sul suo territorio. “Sono accuse infondate e del tutto inaccettabili“, ha detto Borrell in una telefonata con il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba. Quanto all’annuncio di Lukashenko di schierare un gruppo regionale di truppe bielorusse e russe, ha esortato le autorità bielorusse “ad astenersi da qualsiasi ulteriore coinvolgimento della Bielorussia in questa brutale impresa illegittima e in particolare a cessare immediatamente di consentire al territorio della Bielorussia di fungere da base di lancio per attacchi contro civili ucraini“.

Borrell ha elogiato “la forza, il coraggio e la resistenza del popolo ucraino nel difendersi dall’aggressione della Russia e sta con loro in ferma solidarietà“. “L’Ue continuerà a fornire sostegno politico, militare ed economico all’Ucraina per tutto il tempo necessario e nella misura necessaria“, ha assicurato il capo della diplomazia europea

 

Redazione

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