Ci vorrebbe una Greta per mobilitare le piazze e spiegare ai leader gli errori da non ripetere
Guerra nucleare, il rischio è serio ma parla solo la Chiesa
Mi pare purtroppo evidente che la storia non riesce ad insegnare assolutamente nulla a chi pure ben dovrebbe conoscerla anche perché ha la responsabilità della vita sua e di noi tutti. Nei libri di storia si legge che nel 1940 Mussolini sapeva perfettamente che l’Italia non era in grado di entrare in guerra ma che lo fece lo stesso soprattutto perché spinto dai suoi adulatori che poi, dopo la sconfitta, lo avrebbero quasi tutti tradito.
Ora, tutti sanno che al giorno d’oggi dopo una guerra generalizzata un poi non esisterebbe per nessuno, ma per nessuno proprio. Ebbene, nonostante ciò nessuno fa nulla, eccetto la Chiesa, per fermare la spirale di follia che sembra aver colpito gli anglosassoni ed il loro seguito ed i vari di dittatori e dittatorelli sparsi per il mondo. Io sono convinto che purtroppo Mussolini fosse più lucido dei capi di Stato che oggi governano o vorrebbero governare il mondo ma sono altrettanto convinto che si sia creata una mortale spirale di propulsione-consenso suicida che li imprigiona e che sta trascinando noi e loro nell’abisso. Oggi tutti i capi di Stato del cosiddetto Occidente fanno a gara nel compiacere gli anglosassoni perché sanno che dalla loro “fedeltà” dipende la loro sopravvivenza politica ma non pensano che facendo in questo modo danno loro una falsa sensazione di forza e compattezza che rischia di portare tutti, noi e loro, alla rovina.
Il gioco anglosassone è chiaro, mettere alle strette Putin sperando di generare all’interno della Russia un moto di opposizione che porti alla sua caduta ed alla resa definitiva, ma se ciò non avvenisse? Gheddafi in Libia senza l’accanitissimo quanto miope e sventurato attacco occidentale non sarebbe mai caduto con le conseguenze che sappiamo e paghiamo, come non sarebbero caduti né Saddam Hussein né Milosevic, e in tutti e tre i casi sappiamo cosa è accaduto: o la morte dopo un barbaro linciaggio o la morte o l’ergastolo dopo “regolare” processo. E si è detto chiaramente che questa dovrebbe essere la fine di Putin, meritata o meno che sia.
Ora in una situazione come questa, se messo ancora più alle strette, cosa potrebbe fare Putin per salvare la sua stessa vita se non schiacciare il bottone dell’apocalisse? E, se anche Putin dovesse cadere dall’interno, chi ci dice che dopo non si crei un’ altra immensa Libia nucleare o non prendano il potere i fanatici ceceni che già rimproverano Putin di eccessiva moderazione? In questo contesto di generalizzata miope follia l’unica voce equilibrata e senziente sembra essere quella del Vaticano che ha assunto una posizione del tutto ragionevole riconoscendo che esiste anche un problema legato al trattamento delle minoranze che non può non riferirsi ai Russi del Donbass, ma, del tutto inspiegabilmente, in questo caso il discorso del Papa, che pure in ogni occasione riceve la massima attenzione, è stato quasi del tutto ignorato.
La sconcertante verità è che chi decide le sorti del mondo, di tutto il mondo, non è palesemente in grado di farlo e che le popolazioni assistono inebetite ed inerti a questa roulette russa dove le pistole non sono puntate alla tempia dei giocatori ma di noi tutti, bambini compresi, ed in cui i proiettili sono stati sostituiti dai missili nucleari. Il tutto mentre l’opinione pubblica, in palese contrasto con la sottomessa follia dei governanti, invoca la pace senza però riuscire ad organizzarsi e a far sentire la sua voce, il tutto ammesso che ci sia ancora tempo e modo perché ciò possa avvenire. In questo contesto dominato dall’errore di valutazione politica, prima di Putin nell’iniziare la guerra e poi degli angloamericani nel sostenere senza alcun limite di sorta Zelensky, si somma il cosiddetto “errore umano” che è sempre dietro l’angolo e che io invece più propriamente definirei “errore esecutivo”.
Ormai da diversi anni l’umanità è alle prese con il Covid, ma nessuno ha mai detto o potuto dire l’origine della malattia, e se si tratti di un salto di specie o di un errore umano. Ho udito, in un’occasione riservata cui ebbi a partecipare prima ancora che l’epidemia arrivasse in Italia e da fonti di rango elevatissimo, un’assai circostanziata versione sull’origine del Covid che parlava di errore umano ma la tengo per me, anche perché quale che sia l’origine del male ormai il male esiste, e noi dobbiamo farci i conti. La Corea del Nord ha appena lanciato un missile balistico che ha sorvolato il Giappone facendo suonare le sirene di allarme per poi finire in mare, subito dopo Stati Uniti e Corea del Sud hanno risposto con un’altra “esercitazione” lanciando a loro volta ben cinque missili, uno dei quai non ha risposto ai comandi per esplodere in territorio sudcoreano.
Ora, proviamo ad immaginare se il missile nordcoreano fosse involontariamente caduto sul Giappone facendo pensare ad un attacco o se uno o più missili sudcoreani fossero andati a cadere sul Nord o se magari qualcuno, dall’una o dall’altra parte, si fosse impressionato o fosse andato del tutto fuori di testa ed avesse ordinato l’attacco. Se tutto ciò fosse accaduto, e solo per un miracolo non si è verificato, oggi un bel pezzo di mondo non esisterebbe più. Ora, proviamo ad immaginare se la stessa cosa fosse accaduta o accedesse in Ucraina. Cosa sarebbe accaduto o potrebbe accadere in qualsiasi momento anche qui, ora mentre scrivo o magari subito dopo mentre quando qualcuno mi dovesse leggere? Che fare? Io penso che la Provvidenza dovrebbe trovare una Greta che mobiliti le piazze mandando i vecchietti che pretendono di governarci ai giardinetti e che spieghi al corteo di leaders ed aspiranti tali che gli battono le manine che in questo modo stanno preparando la fine di noi tutti, loro compresi.
© Riproduzione riservata