La pioggia non ha scoraggiato quanti hanno voluto dare l’ultimo saluto a Maurizio Costanzo, scomparso venerdì a Roma a 84 anni. Non solo i familiari, i colleghi e gli amici dello spettacolo, o semplici cittadini che hanno voluto rendere omaggio al giornalista che ha fatto la storia della Tv italiana. All’arrivo della bara nella Chiesa degli Artisti è stato accolto con un applauso lungo 4 minuti di una piazza del Popolo gremita. Tra i fiori in chiesa spicca quella di rose bianche con la scritta “geniaccio infinito” firmata Pier Silvio (Berlusconi, ndr). Fuori alla chiesa, svettava un cartello con su scritto “Maurizio grandioso, insostituibile, arrivederci”.

Seduti in prima fila c’erano Maria De Filippi con il figlio Gabriele e gli altri due figli di Costanzo Saverio e Camilla con i quattro nipoti del giornalista. Presenti i vertici di Mediaset, tra cui il presidente Fedele Confalonieri, l’amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi e Alessandro Salem. Tra le decine di volti noti Mediaset e Rai Gerry Scotti, Mara Venier, Paolo Bonolis, Luciana Littizzetto, Giorgio Panariello, Salvo Sottile, Christian De Sica, Carlo Conti, Lorella Cuccarini con il marito Silvio Testi, Sabrina Ferilli con il marito Flavio Cattaneo, Roberto Giacobbo. E ancora: Vittorio Sgarbi, Fiorella Mannoia, Valerio Scanu, Massimo Lopez, Tullio Solenghi, Emanuele Filiberto di Savoia, il presidente del Napoli e Aurelio De Laurentis, il direttore de La7 Andrea Salerno, Giancarlo Giannini, Ricky Tognazzi, Fabrizio Corona. In piedi, dopo le ultime file, il premio Oscar Paolo Sorrentino. Ci sono Alex Britti, Eleonora Giorgi e Amadeus.

È stata la primogenita Camilla, a nome dei fratelli Saverio (anche lui figlio di Maurizio Costanzo e Flaminia Morandi) e Gabriele (figlio di Maurizio e Maria De Filippi) a leggere in chiesa, a funerale terminato, un ricordo per il papà. Visibilmente commossa, Camilla Costanzo sull’altare ha detto: “Sarò breve e spero di arrivare fino in fondo come avrebbe voluto papà”. “Papino, l’ondata d’amore che ci ha sommersi è merito del bene che hai dato a tantissime persone. Non hai avuto tre figli ma molti di più. In molti ti hanno considerato un padre. Ci lasci un’eredità importante, il tuo più grande insegnamento, l’umiltà. Non ti saresti mai aspettato una grande dimostrazione d’aspetto. Ci avresti detto come sempre ‘Ma vi rendete conto? Tutto questo per me’. Ora sei per mano a Sordi e Gassmann, ti immaginiamo mentre in Paradiso organizzi un altro dei tuoi talk show”.

Il rettore della basilica don Walter Insero, durante l’omelia, ha ricordato l’incontro con Maurizio, due anni fa: “Ma lei è un prete vero?” fu la prima cosa che mi chiese. Poi ha proseguito: “Ho incontrato Maurizio circa due anni fa, pensavo di trovarmi davanti un giornalista con un approccio magari un po’ ‘mangia-preti’, ma ho trovato invece una persona accogliente e amorevole. Maurizio fin da bambino voleva fare il giornalista, giocava con la saponetta e con quella faceva finta che era un microfono, perché aveva una grande voglia di comunicare. Dai 17 anni, quando si propose a Paese Sera, è stato un uomo molto intelligente, estremamente curioso, sempre pronto a cercare la novità e alla scoperta”.

Ha proseguito: “Era molto attivo, non riusciva mai a stare fermo. È stato un uomo umile, conduceva una vita molto semplice. Un personaggio leale, manteneva la parola data ed evitava di giudicare gli altri. Sempre propenso a capire le ragioni di tutti. Molto abitudinario, amava lo sport e la Roma ma era un pigro e non era certo uno sportivo praticante. Era una persona sincera, non aveva secondi fini”.

Ancora: “Il suo rapporto con Maria era di tenerezza, stima, amore, complicità. Provava un forte senso di protezione verso le persone della sua famiglia e quelle che lavoravano con lui, ha aiutato tanti artisti che avevano bisogno di tornare a lavorare. Non dava importanza al denaro, non era avido, riusciva anche a condividere. Il teatro è stata la sua grande passione. L’amicizia, poi, un suo valore portante: con Vittorio Gassmann, Giorgio Assumma, Alberto Sordi, Enrico Vaime… Aveva un grande amore per gli animali, i cani ma anche gli uccellini ai quali faceva avere del cibo”, ha aggiunto don Insero, ricordano la stima che Costanzo provava per papa Giovanni Paolo II e per papa Francesco. “Lo commuoveva la povertà delle persone – ha quindi concluso il parroco – e ha aiutato per tanto tempo chi era in difficoltà. Incontrò una volta una poetessa che era in miseria, la aiutò mensilmente”.

“Signore, volgi i tuoi occhi sul nostro lavoro, quello dei tuoi artisti, quelli che mettono la benzina alle ali per essere più vicino a te e aiutare i fratelli. Perdonaci se siamo fragili, incostanti, ma siamo uomini. Donaci la tua forza. Preghiamo per tutti gli artisti, fa che possiamo aiutare gli uomini attraverso la nostra arte. Donaci ali stupende per farci alzare fino a te”. Questi alcuni dei versi più belli della preghiera degli artisti letta da Gerry Scotti durante la cerimonia, poco prima della fine della messa.Applausi e la sigla. Così è uscito dalla chiesa il feretro di Maurizio Costanzo. In diffusione nell’aria la sigla del ‘Maurizio Costanzo Show’, Se Penso A Te, scritta da Franco Bracardi e da Gianni Boncompagni. L’ultimo viaggio
è al cimitero del Verano dove Costanzo verrà tumulato.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.