Poche parole
Maradona, la frase che ha voluto sulla lapide El Pibe de Oro: l’epitaffio

Diego Armando Maradona è morto lo scorso 25 novembre. All’improvviso, a 60 anni, il campione argentino ha lasciato in eredità le immagini del calcio più bello, giocate indimenticabili, una storia sportiva inimitabile. E anche tutta una vicenda giudiziaria sulla sua morte che coinvolge i suoi medici e una lotta sull’eredità dalle dimensioni ancora sconosciute. Gli sono stati concessi gli onori di un Capo di Stato, al palazzo presidenziale alla Casa Rosada. E poi il seppellimento al Jardin de Bellavista, vicino ai suoi genitori. Sulla sua lapide, anni fa, aveva espresso di incidere una frase, poche parole, una dedica alla sua più grande passione.
El pibe de oro aveva espresso la volontà di incidere sulla sua tomba la frase: “Gracias a la pelota”. Grazie al pallone. Allo strumento del suo talento, del sogno suo e di milioni di tifosi e di appassionati. Maradona aveva espresso questo desiderio anni fa, nel 2005, durante il programma che condusse, La noche del Diez, sull’emittente argentina Canal Trece. “Cosa direi a Maradona al cimitero? – spiegò – Grazie di aver giocato al calcio, perché è stato lo sport che mi ha dato maggiore allegria, è stato come toccare il cielo con un dito. E direi ‘grazie al pallone’. Sì, vorrei che sulla mia lapide fosse scritto ‘Gracias a la pelota’“.
Nella sua ultima intervista rilasciata al quotidiano Clarìn, il primo a dare la notizia della morte, Maradona aveva detto: “Sono stato e sono molto felice. Il calcio mi ha dato tutto quello che ho, più di quello che avrei immaginato ma oggi tutto questo è passato, sto bene e quello che mi fa soffrire di più è non poter avere più vicino i miei genitori. Ho sempre espresso questo desiderio, un giorno in più con la Tota (sua madre, ndr) ma so che dal cielo è orgogliosa di me e che è stata molto felice”. E quindi una paura: “Io sarò eternamente grato alla gente – aveva dichiarato El Pibe de Oro – tutti i giorni mi sorprende, quello che ho vissuto al mio ritorno nel calcio argentino non lo dimenticherò mai. Ha superato quello che potevo immaginare. Perché sono stato molto tempo fuori e a volte uno si chiede se la gente continuerà ad amarmi”.
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