Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano se la prende con l’ex giudice Alfonso Giordano il quale, in una intervista al Riformista, ha espresso tutto il suo scetticismo sull’ipotesi che ci sia stata nei primi anni Novanta una trattativa Stato-Mafia, e ha citato Giovanni Falcone a sostegno della propria idea. Travaglio si chiede come possa, Falcone, aver smentito una trattativa che iniziò solo dopo la sua morte.

A parte il fatto che le date di questa trattativa ballano un po’ troppo, anche perché la tesi di fondo è che Borsellino sia stato ucciso perché aveva scoperto la trattativa (che quindi, se iniziò dopo la morte di Falcone, fu una trattativa lampo…) il punto è un altro: Giordano non sostiene che Falcone negò la trattativa, semplicemente che indagò (lui indagava davvero: non lavorava sulle congetture) e affermò che non esisteva il terzo livello della mafia (cioè la politica) e considerò del tutto inattendibili i testimoni intervistati da Report nella recente trasmissione molto pasticciata della settimana scorsa. Voi sapete che vagliare bene la credibilità dei pentiti è fondamentale nelle indagini antimafia. Sennò si rischia di fare un tonfo (come lo fece Di Matteo, uno dei Pm chiave nelle indagini su Stato-Mafia, che credette al pentito fasullo Scarantino e mandò a monte le indagini sull’uccisione di Paolo Borsellino).

Ma perché Travaglio se la prende con Alfonso Giordano? Immagina che sia uno poco preparato? Giordano, insieme a Peppino Di Lello e Giuseppe Ayala, è l’unico sopravvissuto di quel drappello di magistrati che sventrano Cosa Nostra tra gli anni 80 e 90, e poi furono lasciati soli, accusati di “cedimentismo” dai professionisti dell’antimafia di allora. Giordano è stato il presidente della Corte che realizzò il famoso maxiprocesso alla mafia. Magari Travaglio non lo sapeva. È giovane. È giustificato. Però potrebbe chiedere informazioni a Giuseppe Ciuro, il poliziotto con il quale andava in vacanza nei primi anno del 2000, e che poi fu condannato a 4 anni e mezzo per aver passato ad alcuni imputati per mafia i segreti della Dda della quale faceva parte. Chieda a Ciuro chi è Giordano: vedrà che lui lo sa.

https://video.ilriformista.it/report-su-trattativa-stato-mafia-SQ6fAjua8J

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Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.