Maria Elena Boschi pensa che se è stata la destra portare per la prima volta nella storia della Repubblica una donna a Palazzo Chigi è perché “Meloni è stata più brava. Le va riconosciuto: si è conquistata tutto da sola. È stata coraggiosa e ha avuto anche fortuna”. L’ha definita in tre aggettivi: caparbia, sola, aggressiva. “A lei e a Fratelli d’Italia, in particolare a Donzelli, addebito il fatto di aver picchiato duro sulla vicenda di mio padre, su Banca Etruria. Con insinuazioni e strumentalizzando una vicenda giudiziaria in maniera squallida, cosa che io non ho mai fatto quando è stato arrestato per bancarotta il fratello di Donzelli o altri di loro sono finiti indagati. Ma soprattutto: nessuno di loro ha chiesto scusa a mio padre”.

La deputata ed ex ministra ai Rapporti con il Parlamento si è raccontata in una lunga intervista a Sette, il settimanale de Il Corriere della Sera. Pierluigi Boschi, il padre, già vicepresidente di Banca Etruria è stato assolto completamente dal processo durato sette anni. “Abbiamo pianto. È stato un senso di liberazione e giustizia. Qui non c’è stata malagiustizia. Ma ingiustizia profonda per come è stato trattato mio padre dall’opinione pubblica, dai media e soprattutto dagli avversari politici. Abbiamo subito umiliazioni”. Lei stessa si è sentita in colpa per come il padre è stato trattato. “Se lui non fosse stato mio padre e io non fossi stata al governo … Lui sarebbe stato al pari di molti altri sconosciuti. A casa, a Laterina, abbiamo dovuto costruire un cancello e una recinzione. Avevamo le televisioni fisse fuori da casa. Per anni abbiamo avuto carabinieri e polizia fissi davanti a casa”.

Il collega che Boschi stima di più è Matteo Renzi, “altrimenti non avrei continuato a seguire in modo così convinto questo progetto sempre, inclusi i momenti più duri”, ma ha grande considerazione anche di Guido Crosetto e Carlo Nordio. L’obiettivo del Terzo Polo sono le elezioni del 2024. “Non ci votano però solo i ceti più agiati, ma anche tanti giovani e questo ci dà speranza. Noi vogliamo parlare alla classe media, ma non è che non consideriamo chi è in difficoltà economica”.

Se per potere s’intende quello di far accadere le cose, sì, mi manca (la politica, ndr). Ero un po’ la ‘donna macchina’: mi occupavo dei dossier e seguivo soprattutto la parte parlamentare. Se invece ripenso all’idea di stare da sola sabato e domenica a Palazzo Chigi, sepolta dalle carte da firmare, direi proprio di no”. Boschi oggi è fidanzata con Giulio Berruti. Convivono. A lei piacerebbe sposarsi. Lui ora sta girando una serie con la sorella di Elon Musk negli Stati Uniti, ad Atlanta. Stanno insieme da quasi tre anni. Si sono incontrati quasi per caso una decina di anni fa, all’Auditorium di Roma. Lei era circondata dalla sicurezza.

Ecco perché la politica le è costata “molto in termini di vita privata. Specie durante il governo, per quasi 5 anni, ho vissuto sempre sotto i riflettori. Riuscivo solo, ogni tanto, a tornare a casa dalla mia famiglia e dai miei amici. Non mi bastavano mai le giornate. Era una roba di adrenalina, impossibile staccarsi dal telefono, perché c’era sempre un’urgenza. E so cosa significa passare dai complimenti — con tutti che ti cercano — alle contestazioni in piazza per il referendum. Poi siamo arrivati quasi alla morbosità: non avevo una sfera privata. A 32 anni ero protetta da un livello di sicurezza molto alto, era anche impossibile per un mio coetaneo avvicinarmi, figuriamoci corteggiarmi. Anche in ascensore, non ero mai sola”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.