Ha tentato di affondare lo yacht di un magnate russo: un marinaio di nazionalità ucraina è stato arrestato e poi rilasciato in libertà provvisoria. È accaduto lo scorso sabato a Calvià, Maiorca, isola delle Baleari (Spagna). A riportare la notizia media locali e nazionali come El Paìs. 

Un gesto che, stando a quanto dichiarato dall’uomo al giudice, è scaturito da un desiderio di vendetta. “Non rimpiango nulla di quello che ho fatto e lo rifarei. Il proprietario di questa nave è un criminale che si guadagna da vivere vendendo armi che ora stanno uccidendo gli ucraini.”

La vicenda

Il marinaio 55enne ha spiegato di lavorare da dieci anni per il proprietario dello yacht, l’oligarca russo Alexander Mijeev. Il magnate, ‘boss’ della Russian Helicopter Corporation, società che produce principalmente equipaggiamento militare, nel 2016 è stato ‘promosso’ e ora gestisce la vendita di armi in tutto il mondo attraverso la Rostoc, anche se il cui principale cliente sembra essere proprio la Russia di Putin.

Infuriato per l’invasione russa in Ucraina e per il presunto utilizzo delle armi fabbricate dalla compagnia del suo capo, l’uomo ha aperto prima una valvola nella sala macchine e una seconda negli alloggi del personale di bordo. Quindi ha chiuso quelle del carburante e ha spento l’impianto elettrico, chiedendo agli altri tre membri dell’equipaggio, anche loro ucraini, di abbandonare la nave.

Grazie all’intervento del personale del porto lo yacht- Lady Anastasia, lungo 48 metri per un valore di circa 7 milioni di euro– è affondato solo parzialmente, ma ha comunque riportato danni ingenti. L’uomo, che ha ammesso le proprie responsabilità, è stato arrestato dalla Guardia Civil e dopo la prima udienza è stato rilasciato in attesa del processo.

Ha raccontato di aver agito dopo aver visto in tv un notiziario. “Ho visto le notizie sulla guerra. C’era un video di un attacco in elicottero a un edificio a Kiev. Gli armamenti usati sono prodotti dalla compagnia del proprietario dello yacht. Stavano attaccando innocenti ha dichiarato davanti al giudice.

Redazione

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