Ha fatto molta impressione la presa di posizione del Capo dello Stato sul Medio Oriente, proclamata solennemente nell’incontro con il corpo diplomatico in occasione della festa nazionale. Il Presidente Sergio Mattarella ha ribadito la sua preoccupazione per la diffusione dell’antisemitismo, il fatto che la sicurezza di Israele sia “imprescindibile” e la condanna per il “sanguinario attacco di Hamas contro vittime israeliane inermi, con ostaggi odiosamente rapiti e ancora trattenuti, che vanno immediatamente liberati”.

Proprio come aveva già detto molte volte, anche un mese fa nel messaggio al Presidente Herzog per l’anniversario della proclamazione dello Stato di Israele. Già in quella dichiarazione Mattarella aveva anche espresso posizioni che si potevano leggere come critiche nei confronti delle azioni politiche di Israele. Ma queste esortazioni erano collocate nell’ambito di una “amicizia radicata nella ferma adesione ai valori democratici […] un ricco partenariato, in ambito politico, culturale ed economico [… che] continuerà costantemente a offrire nuove opportunità di collaborazione”.

Il linguaggio duro e discutibile di Mattarella

Ora invece il linguaggio è diventato molto più duro, e discutibile: “Che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano. È inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti dei cittadini di Gaza. S’impone subito il cessate il fuoco. In qualunque caso è indispensabile che l’Esercito israeliano renda accessibili i territori della Striscia all’azione degli organismi internazionali, rendendo possibile la ripresa di piena assistenza umanitaria alle persone”. E ancora: “I palestinesi hanno diritto al loro focolare entro confini certi ed è grave l’erosione dei territori attribuiti all’Autorità nazionale palestinese, così come è illegale l’occupazione di territori di un altro Paese, che non può essere presentata come misura di sicurezza: si rischia di inoltrarsi sul terreno della volontà di dominio della barbarie nella vita internazionale”.

Perché sono preoccupanti le parole di Mattarella

Con tutto il rispetto per il Presidente, queste affermazioni sono inesatte e preoccupanti. A Gaza non c’è mai stata la fame e soprattutto non c’è ora, quando Israele ha organizzato con gli Stati Uniti una grande operazione di distribuzione di cibo direttamente alle famiglie, saltando la mediazione corrotta delle organizzazioni internazionali, che permettevano ad Hamas di speculare e trarre grandi profitti dai doni della comunità internazionale, accumulando ingenti scorte, che sono state rivelate in questi giorni. I diritti umanitari dei civili sono stati rispettati come non era mai accaduto in alcuna guerra. Quanto al tema della “erosione dei territori attribuiti all’Autorità nazionale palestinese”, si tratta di una grave inesattezza. Gli insediamenti israeliani sono tutti collocati nell’area che gli Accordi di Oslo attribuiscono all’esclusiva amministrazione dello Stato di Israele, in attesa di una sistemazione definitiva. Se l’occupazione dei “territori di un altro Paese” è quella di Gaza, è chiaro che essa è necessaria per eliminare il terrorismo.

Ma come si può parlare di “un altro Paese” e allo stesso tempo di un “focolare” che dovrebbe costituirlo? E alludere a “disumanità”, “barbarie” e “volontà di dominio” significa cadere nella trappola della propaganda di Hamas, e ignorare gli sforzi continui dell’Esercito israeliano per limitare i danni alla popolazione civile in una guerra durissima che Israele non ha voluto, e che ora deve combattere per sottrarre i propri cittadini alla barbarie vera: quella di Hamas.

Ugo Volli

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