L'autogol nel Carroccio e i dissidi in Europa con Fdi
Meloni parla, la Lega diserta la Camera. La giustificazione affossa Salvini: “Colpa dei treni in ritardo…”
Da una parte la premier Giorgia Meloni che parla nell’Aula di Montecitorio per illustrare la linea del governo sulle guerra in Ucraina e Medio Oriente e sui migranti all’indomani del primo consiglio europeo, dall’altra nei banchi della maggioranza c’è un vuoto rumoroso, quello dei deputati della Lega di Matteo Salvini. Presenti solo tre onorevoli del Carroccio: Laura Ravetto, Stefano Candiani e Mirko Carloni. E gli altri? Fonti parlamentari della Lega fanno sapere che molti erano impegnati nella sessione di bilancio mentre altri risultano in viaggio e i treni dell’alta velocità, che rispondono al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ovvero a Matteo Salvini, sarebbero in ritardo.
La Lega in ritardo ‘grazie’ ai treni…
A ‘illuminare’ i cronisti sull’assenza dei deputati leghisti è uno di loro, uno dei tre presenti alla Camera. E’ Stefano Candiani che – così come ricostruisce il Corriere.it – prima commenta con una battuta l’inconveniente (“perché non c’erano i miei colleghi? Perché non gliene frega un c…”), poi torna sobrio è tra le due giustificazioni utilizzate (l’altra è “il calendario parlamentare è un casino”), addossa la colpa ai treni che in questo periodo sono spesso in ritardo.
La nota di Salvini e il messaggio
Un commento che scatena l’ironia dell’opposizione che torna a parlare dei famosi “chiodi” che fermano l’alta velocità. Poco dopo arriva però l’ordine di scuderia dello stesso Salvini che in una nota fa sapere che “la Lega voterà compatta e con convinzione, come sempre, la risoluzione del centrodestra per confermare pieno sostegno a Giorgia Meloni in occasione del Consiglio europeo del 19 dicembre”. Resta però l’incidente diplomatico nella maggioranza, con l’assenza dei leghisti che non avrà fatto piacere alla presidente del Consiglio che ha parlato in una Camera semivuota. Poi, così come riporta l’Adnkronos, sarebbe anche arrivato un messaggio sui telefonini dei deputati leghisti: “Tra circa venti minuti ci sarà la replica della premier. Essere tutti in aula”.
La frattura a Bruxelles tra Lega e Fdi
Non è da escludere che possa trattarsi anche di un messaggio politico non tanto per le vicende che riguardano il Belpaese ma per le posizioni e gli schieramenti diversi che Lega e Fratelli d’Italia occupano nello scacchiere europeo (Salvini con i Patrioti di estrema destra contro l’Ursula bis, Meloni con i conservatori che hanno appoggiato il secondo mandato della von der Leyen soprattutto perché c’era da portare a casa la nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente della Commissione Europea. Resta, tuttavia, l’imbarazzante giustificazione dei treni in ritardo. Un vero e proprio autogol in casa Carroccio.
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