La politica già ragiona su assetti e alleanze, ma c’è un tema che prima o poi richiamerà tutti alla concretezza e imporrà di far prevalere le sintesi utili sui tatticismi: la sicurezza. Una questione di governo della città che non ammette più retoriche strumentali, tra l’ideologia dell’allarmismo e quella dei sociologismi d’accatto. La realtà è più complessa delle semplificazioni da campagna elettorale perenne. Serve una sintesi coraggiosa che riconosca una verità scomoda: sicurezza e coesione sociale non sono alternative ma facce della stessa medaglia.

Chi oggi governa e domani aspirerà a governare Milano deve capire che questo tema sarà il vero banco di prova di qualsiasi alleanza futura. Non si può pensare di amministrare la capitale economica d’Italia senza una visione condivisa su come garantire ai cittadini il diritto fondamentale di vivere serenamente la propria città, e alla città stessa il diritto di uscire da un racconto negativo dilagante.

La sintesi è possibile: più presidio del territorio ma anche più mediazione culturale; contrasto fermo alla criminalità ma anche percorsi di recupero per i giovani a rischio; tecnologia per la prevenzione ma anche investimenti nell’educazione e nel lavoro.

Le forze politiche che sapranno superare le semplificazioni da propaganda su questo tema dimostreranno di avere la maturità per guidare Milano nei prossimi anni. La città non può più aspettare: serve un patto per la sicurezza che metta al centro i cittadini. Lanciamo la sfida: qualsiasi ipotesi di progetto politico, parta da lì.

Ambrogio

Autore