Quando il Presidente della Commissione bicamerale Antimafia ha saputo quel che era successo alla Asp di Cosenza, dove un energumeno di nome Nicola Morra aveva preso a male parole il dirigente fino a fargli perdere i sensi per un malore, al grido di “onestà onestà” ha immediatamente chiamato la Procura della repubblica e denunciato il fatto e l’autore. Per diversi motivi. Prima di tutto perché in terra di Calabria (regione che lui conosce bene perché sua moglie è di quelle parti) se c’è qualcuno che minaccia e intimidisce, è bene che se ne occupi subito il dottor Gratteri, che quanto meno un concorso esterno in associazione mafiosa non nega a nessuno. E poi, se è vero che l’energumeno si è presentato addirittura accompagnato da una scorta (si presume) armata, che avrebbe proceduto all’identificazione di tutti i presenti, il fatto sarebbe addirittura oltraggioso nei confronti di chi fa con abnegazione il proprio dovere quotidiano in difesa dei cittadini onesti.

È chiaro infatti che l’energumeno avesse poco a che fare con il partito degli onesti, dal momento che, insieme ai reati di ingiuria e minaccia, si macchiava anche di uno dei delitti più odiati, perché anche immorali, dal Presidente dell’Antimafia, cioè il traffico di influenze. Infatti con la sua protesta il cittadino Nicola Morra esigeva un privilegio per la propria famiglia, con l’immediata vaccinazione di suoi due parenti, che, diceva, al contrario di tutti gli ottantenni di Cosenza e forse d’Italia non erano ancora stati punti all’avambraccio sinistro. Mentre i dipendenti dell’Asp, tra malori e svenimenti cercavano di spiegare all’energumeno che se voleva aiutare i suoi familiari doveva collegarsi con l’apposita piattaforma informatica, proprio come si faceva con quella intestata a Rousseau, il cittadino Nicola Morra afferrava il telefono e mostrava ai poveri incapaci come si fa per ottenere il bene agognato, il vaccino anti-covid.

Prima si chiama il sottosegretario alla salute Sileri: Pierpaolo, ma lo sai che i mie parenti sono gli unici ottantenni di tutto il mondo a non esser stati ancora vaccinati? Poi si passa al Commissario straordinario della Calabria Guido Longo: ma lei lo sa che come l’ho messa lì la posso togliere? Ci metto Giuseppe Conte che adesso è disoccupato e lei va a casa. L’ultima legnata è per il commissario dell’Asp di Cosenza Vincenzo La Regina, anche se ormai è terminata la riserva di minacce.

L’ultimo pensiero del cittadino Nicola Morra, prima di allontanarsi con la sua scorta, è di disprezzo per tutti questi calabresi che sicuramente (ne sono certo, pensa tra sé) avevano votato per la presidente della Regione Jole Santelli pur sapendola gravemente malata. «Se però -aveva detto – ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte». Così rimugina, mentre scattano ai suoi polsi le manette del procuratore Gratteri, mandato dal presidente della Commissione parlamentare antimafia. Concorso esterno in associazione mafiosa.

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Politica e giornalista italiana è stata deputato della Repubblica Italiana nella XI, XII e XIII legislatura.