Parole che costano caro. Il presidente della della commissione parlamentare antimafia, il grillino Nicola Morra, è indagato dalla Procura di Cosenza per il reato di diffamazione aggravata e continuata. Il fascicolo su Morra si riferisce alle frasi espresse dal parlamentare dopo la morte della presidente della Regione Calabria Jole Santelli (“scelta e votata malgrado fosse risaputa la sua malattia oncologica” disse Morra a novembre).

Frasi che innescarono la querela da parte delle sorelle della governatrice, Paola e Roberta, tramite l’avvocato Sabrina Rondinelli.

Morra, nel prendere atto di essere indagato, evoca complotti. Per il presidente dell’antimafia non sarebbe un caso che la notizia della sua indagine esca due dopo quella sulla imminente audizione in commissione antimafia dell’ex giudice Palamara. “Un caso? Forse, chi lo sa – ha detto Morra in un intervento su Facebook – ne risponderò se ho sbagliato, altrimenti tutto verrà archiviato”.

Quanto alle parole spese su Jole Santelli, Morra non fa marcia indietro: “Era noto a tutti che la presidente della Calabria Regione Santelli fosse una grave malata oncologica. Se però ai calabresi questo è piaciuto è la democrazia, ognuno deve essere responsabile delle proprie scelte”, queste le frasi dopo le quali le sorelle Santelli, Paola e Roberta, parti offese, presentarono querela.

Morra ha ribadito che “provvederà a segnalare la notizia, secondo le regole del Movimento a chi di dovere, ai probiviri, al garante, e procederò tranquillamente perché, se ho sbagliato dovrò rispondere dei miei errori, se non ho sbagliato, come penso, tutto dovrà essere archiviato“.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.