A Venezia Victor Osimhen, centravanti mascherato, è tornato al gol con uno stacco di testa imperioso che ha lanciato il Napoli a un passo dal primato in classifica. La squadra di Luciano Spalletti ha vinto con sicurezza e maturità su un campo non facile, dimostrando di essere pronta a giocarsi un pezzo di scudetto contro l’Inter nella sfida di stasera. Per l’occasione, sono rientrati dalla Coppa d’Africa Zambo Anguissa e Kalidou Koulibaly, campione con il suo Senegal. Ritorni importanti, per dare qualità e fisicità ad una squadra che sembra rinfrancata dopo le incertezze di dicembre.

Il Napoli ritroverà anche il suo pubblico, perché il Maradona sarà finalmente pieno contro i nerazzurri. Siamo ancora a metà della capienza, a causa delle restrizioni Covid, ma dopo il minimo storico di spettatori contro la Salernitana è un bel passo avanti. Ha pagato la scelta di Aurelio De Laurentiis di praticare prezzi popolari, un’inversione di tendenza necessaria dopo il deserto sugli spalti che ha caratterizzato fino ad oggi la stagione casalinga degli azzurri.
De Laurentis ha anche rilasciato curiose e inedite parole di apprezzamento per i tifosi delle curve, gli stessi che per anni hanno subito il regolamento d’uso draconiano del Maradona e la pioggia di multe per le ragioni più svariate e insignificanti. Difficile comprendere come mai il Presidente del Napoli, che ha sempre ignorato i frequentatori abituali dello stadio partenopeo ai quali ha negato ogni misura di agevolazione possibile, dagli abbonamenti agli sconti per famiglie e per giovanissimi, abbia all’improvviso cambiato atteggiamento: sarà il profumo d’alta classifica o la consapevolezza che il brand Napoli ha un valore diverso senza la passione popolare che lo ha sempre caratterizzato?

Ad ogni modo, sarà un Maradona da Oscar quello che sosterrà gli azzurri contro Inter e Barcellona, le due sfide clou di questo mese di febbraio; giusto omaggio all’ottimo gennaio del Napoli ma anche a Paolo Sorrentino di nuovo candidato alla statuetta con “È stata la mano di Dio”. Per il film è già arrivata l’investitura di Robert De Niro che ha speso parole dolcissime per il regista e la città di Napoli: «Sorrentino sta a Napoli, come Scorsese a New York. Napoli è bellissima e mi ricorda la mia città». Parole d’amore che peseranno ad Hollywood, e che De Niro ha pronunciato sua sponte, senza che il sindaco Gaetano Manfredi dovesse esibirsi come il suo predecessore in qualche goffo saluto a distanza.

«Ciao, Bob» ce lo siamo risparmiati. Oltretutto Manfredi ha altro a cui pensare. La movida, ad esempio, che gli ruba il sonno come fa con i residenti di Chiaia e del centro antico e che ancora il sindaco non riesce a regolamentare. O il caro bolletta, che per il comune significa mettere a rischio servizi essenziali e dover anticipare l’aumento dell’Irpef locale. Non era questo il riscatto della città immaginato dai napoletani.