Si ricomincia in laguna, dopo la sosta per le nazionali che ha visto il “comandante” Kalidou Koulibaly arrivare in finale di Coppa d’Africa e Hirving Lozano rimediare il suo ennesimo infortunio con il Messico. Il Napoli torna in campo a Venezia, in una partita importante per la classifica: con il derby di Milano in programma già stasera, la quarta vittoria consecutiva degli azzurri in campionato trasformerebbe la partita successiva contro l’Inter in una incandescente sfida scudetto. Forse per questo Aurelio De Laurentiis ha deciso finalmente di abbassare i prezzi dei biglietti.

L’improvvisa generosità del presidente deriva però soprattutto dal bilancio piuttosto magro delle presenze allo stadio in questa prima parte di stagione. Le politiche punitive nei confronti di curve e gruppi organizzati, i prezzi altissimi e quasi provocatori dei settori popolari tanto nelle partite di cartello quanto contro le neopromosse, la mancanza di qualunque politica di agevolazione per ex abbonati, famiglie e giovanissimi hanno trasformato il Maradona in un deserto incapace persino di riempire i 5000 posti a disposizione contro la Salernitana. E non va meglio la prevendita per la sfida contro il Barcellona, ferma al palo con appena 9000 biglietti venduti. I 20 euro per una curva contro l’Inter suonano perciò più come una resa che come un biglietto di scuse. Il Napoli fa bene, comunque, a sperare nello stadio pieno, seppure a metà a causa delle restrizioni Covid, perché Luciano Spalletti, che dopo Osimhen recupererà anche Insigne, Koulibaly e Anguissa contro Simone Inzaghi, conta molto sul pubblico amico. Ma prima c’è il Venezia, e dopo il mercato di gennaio sarà bene non sottovalutare i lagunari che si sono mossi bene in chiave salvezza.

Chi, invece, si è mosso in modo perfetto a gennaio è stato il Presidente Sergio Mattarella che, rimanendo perfettamente immobile e saldamente ancorato al dettato costituzionale, ha visto precipitare su di sé l’inevitabile consenso bipartisan alla sua rielezione, per mancanza di alternative. Del resto, le lunghe ovazioni e le richieste di bis alle prime del San Carlo e della Scala avevano già dato più di un indizio sull’esito di un “Romanzo Quirinale” ben lontano dalle incertezze e i misteri di Francesco Mastriani, iniziatore ottocentesco del genere noir a Napoli e in Italia.

La rielezione di Mattarella è una buona notizia anche per il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che vede più stabile il Governo Draghi, e dunque più vicine la firma del Patto per Napoli e la fine dell’incubo dissesto. Nel frattempo, però, la sua coalizione litiga e non riesce ancora a nominare nemmeno gli assessori delle Municipalità. Manfredi fa bene a tenere saldi i rapporti con il Governo nazionale, ma deve innanzitutto risolvere i problemi della sua maggioranza, nella quale – per dirla alla Mastriani – deve nascondersi qualche “iena delle fontanelle” da tenere a bada.