Mama Africa
La zona del Sahel è molto calda anche in Burkina Faso
Network jihadisti attaccano il Mali e il Wagner Group, due attentati in poche ore: decine di morti tra i civili

Sono state settimane particolarmente difficili per il Mali che ha visto una gigantesca offensiva dei network jihadisti sul suo territorio. Questa volta sono stati gli affiliati di al-Qaeda, che in Sahel si radunano sotto la sigla Gruppo di Sostegno dell’Islam e dei musulmani (Jnim), a colpire nella zona centrale del paese africano esattamente a Segou dove l’obiettivo erano le truppe maliane ed i loro alleati del Wagner Group che in questa zona hanno una base operativa.
L’attacco si è poi diretto contro un traghetto che stava navigando sul fiume Niger. Questo battello intitolato alla città di Timbuctou è stato bersagliato da una pioggia di razzi e c’è stato un numero imprecisato di vittime, in questo caso tutte civili. Contemporaneamente una katiba (battaglione islamico) anche questo collegato ad al-Qaeda ha preso d’assalto la piazzaforte militare di Bamba, nel nord del Mali, dove una decina di soldati sono stati uccisi. Il bilancio provvisorio parla di quasi 50 morti fra i civili e 17 fra i militari, ma fonti indipendenti parlano di numeri molto superiori.
Anche l’aeroporto di Gao è stato attaccato e la città di Timbuctou vive una situazione di perenne assedio da parte degli islamisti ormai da diversi mesi. Al di fuori delle regione della capitale Bamako il Mali è completamente fuori controllo ed il forzato addio della forza di interposizione della Nazioni Unite Minusma ha peggiorato la situazione. Le basi onusiane sono state oggetto di scontro fra i governativi, sempre appoggiati dai Wagner, ed i tuareg che le rivendicavano come compromesso con il governo di Bamako. Il fronte è molto vario e complesso in Mali e le Forze Armate Maliane non sono in grado di resistere all’avanzata dei fondamentalisti islamici.
Lo Stato Islamico non è stato particolarmente attivo in questo periodo, ma adesso vorrà sicuramente rispondere all’offensiva dei rivali qaedisti. Aprire un nuovo conflitto con i tuareg non è assolutamente possibile e serve anzi un patto che schieri gli uomini blu del deserto dalla parte del governo in funzione anti estremismo islamico. La zona del Sahel è molto calda anche in Burkina Faso. A Ouahigouya, nel nord del paese, più di 50 uomini fra truppe regolari e milizie volontarie sono stati uccisi dai jihadisti. Questo assalto non è stato rivendicato, ma sembra che sia opera di un gruppo vicino allo Stato Islamico che ha implementato le sue incursioni in territorio burkinabè negli ultimi mesi. Il capitano Ibrahim Traorè, presidente della giunta militare al potere a Ouagadougou, ha dichiarato che una grande operazione militare nelle province settentrionali ha portato all’uccisione di circa 65 terroristi e che diversi villaggi sono tornati sotto il controllo governativo. Le truppe degli stati africani non sembrano però in grado di arginare l’avanzata degli islamisti che colpiscono indisturbati dal Mali al Niger, dal Burkina Faso alla Nigeria e che non nascondono il progetto di creare un califfato nel cuore del continente africano.
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