Tutti lo conoscono come Nik il Nero. Per dieci anni Nicola Virzì è stato l’uomo della comunicazione del movimento Cinque Stelle. Dalla prima era del meet up bolognese, da video maker per passione era entrato ufficialmente nello staff supportato anche da Gianroberto Casaleggio negli anni del boom delle politiche del 2013. Aveva così lasciato il suo posto da camionista ed era entrato nella squadra con uno stipendio da 4mila euro, come ricorda il Corriere della Sera, che all’epoca fece discutere. Ora sui social annuncia il suo addio: “Tra pochi giorni tornerò su un camion a fare quello che so fare, guidare un TIR, mi ero illuso di poter essere un fotografo, ci avevo creduto e ci ho provato in tutti i modi, ma evidentemente la classe era tutta acqua”.

Nik il Nero racconta in un post su Facebook gli anni trascorsi nelle stanze dei gruppi parlamentari, sia alla Camera sia al Senato. Poi la conferma del suo ruolo non è arrivata e così con rammarico ha deciso di mollare quella carriera che aveva provato a portare avanti ma con qualche difficoltà. “Lo ammetto – ha scritto nel post – dopo la mia avventura in parlamento non è stato facile, dire di aver lavorato per quasi 10 anni nel Movimento 5 stelle è castrante, non da nessun tipo di vantaggio (anzi), quando mi chiedevano cosa hai fatto negli ultimi anni non potevo che dirlo, ho lavorato nella comunicazione per il Movimento, prima al Senato poi alla Camera dei Deputati, la faccia di chi mi stava di fronte cambiava tragicamente, dicevano che mi avrebbero fatto sapere ma il telefono non ha mai squillato”.

E ancora: “Il sogno di fare il fotografo svanisce come neve al sole e tra pochi giorni sarò seduto ad un metro e mezzo da terra, con un volante tra le mani, un sorriso smagliante e zero rimpianti, perché i rimpianti li ha chi non ha dato tutto quello che aveva da dare e non ha messo passione e amore in quello che ha fatto. Oggi sono felice di ricominciare a lavorare perché lavorare mi fa star bene. Con il senno di poi sono rimasto un po’ troppo tempo alla finestra, ma speravo di fare quello che amavo fare, fotografare, purtroppo era una strada troppo in salita, ed io non sono più un ragazzino a quanto pare nemmeno abbastanza bravo per avere uno straccio di speranza e possibilità in quel mondo”.

E conclude: “Pazienza, alla fine va bene così, in fondo ho sempre amato guidare fin da bambino, sapete quale era il mio sogno? fare il pilota… alla fine sembra ci sia riuscito alla grande(ed il camion è anche rosso) – conclude il post con accanto al foto del suo nuovo tir – Accettare quello che sono mi ha liberato dalle illusioni e da un mondo che non mi apparteneva più, è stata dura ma ci sono riuscito. Buona vita a tutti e ci vediamo per strada”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.