Il Municipio VI di Roma, sulla base delle indicazioni della Questura, ha vietato l’esibizione del neomelodico Niko Pandetta annunciata per il 17 settembre nel parcheggio di un bar della zona. Non è la prima volta che l’artista riceve un diniego. “L’Italia ha deciso di non farmi lavorare”, ha scritto Pandetta in una story su Instagram accanto alle immagini della sua esibizione un locale di Mykonos.
Il motivo che si legge nell’ordinanza del Municipio è che il concerto “Potrebbe avere ripercussioni di ordine e sicurezza pubblica”. Una nota della Questura di Roma, informa infatti il Municipio che nei confronti del neomelodico catanese pende una “proposta di sorveglianza speciale” emessa dalla polizia di Catania e che “nel 2018 lo stesso veniva trovato in compagnia di alcuni soggetti pregiudicati in zona Tor Bella Monaca tra i quali uno con cattura in atto emessa dal Gruppo Carabinieri di Frascati”. Già a luglio del 2021, ricorda il Municipio, il prefetto di Latina aveva impedito una manifestazione che prevedeva la presenza di Pandetta.
Non solo: “La Questura di Roma ha infine rilevato che taluni testi della rassegna canora in questione – argomenta l’ordinanza – in passato hanno perfezionato ipotesi di reato, tanto da essere motivo di divieto preventivo da parte delle autorità competenti”. Ergo, si evince “la necessità di evitare lo svolgimento del concerto” visto che “potrebbe avere ripercussioni di ordine e sicurezza pubblica”.
Ma il cantante ha sempre preso le distanze dal mondo della criminalità. “Mentre discutete di quanto io sia mafioso e cercate di impedirmi di lavorare, io faccio parlare i miei sacrifici: Pistole nella Fendi è disco d’oro. Ringrazio tutti quelli che hanno partecipato al progetto e tutti i fan che mi sostengono sempre e comunque. Quando smetterete di combattere una guerra che non esiste e aprirete gli occhi chiamatemi – ha scritto giorni fa su Instagram – Io non sono a favore della mafia e non sono contro lo stato e la legalità. Nei testi racconto il mio disagio personale e la mia storia che non ho mai nascosto dietro veli di ipocrisia. Io ero un criminale non un mafioso. Ora sono un cantante non un mafioso”.
A spiegare la questione dell’ultimo concerto annullato è Nicola Franco Presidente Municipio Roma 6 sulla sua pagina Facebook: “I testi delle canzoni , al cui interno sono presenti messaggi fuorvianti e fortemente diseducativi che fanno esplicito riferimento ad azioni criminose e contesti delinquenziali tipici di organizzazioni criminose di stampo mafioso, non davano altra possibilità che negare tale evento. Fin dal primo giorno del nostro insediamento abbiamo detto in maniera chiara ed esplicita che la lotta alla criminalità e il ripristino della Legalità per noi sarebbero state le battaglie madri su questo territorio. Così è e così sarà per i prossimi 4 anni di Governo di Centrodestra su questo Municipio”.
“Certi messaggi non devono essere permessi in nessuna parte del nostro paese , ancor di più nel Municipio Roma VI delle Torri che risulta essere il Municipio di Roma con il maggior numero di reati commessi – continua Franco su Facebook – La firma su quell’ ordinanza l’ ho messa con dispiacere, perché ritengo che la musica debba restare fuori da certe logiche e soprattutto rappresenti felicità e senso di libertà. Ma è stato un dovere averlo fatto. Quello che però mi crea sconcerto è quanto accaduto riguardante l’ assoluzione di un altro cantante di nome Fedez. A lui è permesso di cantare nei suoi testi: ‘Carabinieri e Militari , io li chiamo infami / tutti quei figli di cani / tu come li chiami’”.
E continua: “E così mentre a Roma, in quel di Torbellamonaca, ci sono istituzioni ( Prefetto, Questore, Presidente di Municipio, Forze dell’ Ordine ) che con determinazione fanno sentire la presenza forte dello Stato, a Milano vi è una parte dello Stato che ritiene che ciò non rappresenti un reato. Ci sono Cantanti e cantanti. Per questo motivo io preferisco stare dalla parte di Rita Dalla Chiesa perché anche per me , caro Fedez , ‘I Carabinieri non possono essere toccati in nessun modo”.
Come riportato da Dire, nell’ultimo periodo a Pandetta è stato impedito di esibirsi anche nel concerto fissato per il 10 settembre a Poggio Mirteto, in provincia di Rieti, senza possibilità di appello. Nelle scorse settimane, Pandetta ha dovuto rinunciare a live in varie città- tra queste Frosinone, Brescia, Messina- per lo stesso motivo.
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