“Se verranno utilizzati da aeroporti di paesi terzi, per noi saranno un obiettivo legittimo: non importa dove si trovino”. Sono le parole di Vladimir Putin in riferimento ai caccia statunitensi F-16, in caso venissero usati dall’Ucraina. Il presidente russo ha partecipato a un incontro con i piloti dell’aeronautica militare nella regione occidentale di Tver. Per Putin, quindi, non ci sarebbero problemi se l’esercito russo colpisse gli aeroporti di Paesi alleati dell’Ucraina, anche della Nato o addirittura dell’Europa.

Putin contro gli F-16 all’Ucraina

Il presidente russo minaccia così un’ulteriore escalation e un coinvolgimento, questo sì, che riguarderebbe i sostenitori dell’Ucraina. “Distruggeremo i loro aerei nello stesso modo in cui oggi distruggiamo i loro carri armati, i veicoli corazzati e altre attrezzature, compresi i sistemi di lancio multiplo di razzi”, ha avvertito Putin, sottolineando il fatto che gli F-16 possono trasportare a bordo armi nucleari: “Dovremo tenere conto anche di questo”, ha aggiunto. Ad ogni modo, ha ricordato sempre il capo del Cremlino, anche in caso di consegna degli F-16 a Kiev “la situazione sul campo di battaglia non cambierà”.

Asse Turchia- Stati uniti per la compravendita di F-16

Nel frattempo gli F-16 sono al centro delle relazioni tra Stati Uniti e Turchia. Una delegazione delle Forze Armate Usa, infatti, domani volerà ad Ankara per discutere proprio dell’acquisto di 40 nuovi caccia statunitensi, e 79 kit di ammodernamento per gli aerei da combattimento già presenti nella flotta turca. Il Congresso americano ha accettato la richiesta del governo di Ankara di comprare nuovi F-16, un via libera arrivato a poca distanza dall’ok turco all’adesione della Svezia alla Nato da parte del Parlamento turco. Nell’incontro, fa sapere il ministero della Difesa turco, si parlerà anche dei rapporti tra Washington e le forze curde presenti nel nord della Siria, sostenute dagli Usa ma ritenute terroriste da Ankara.

Redazione

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