Le denunce sono tante ma le indagini che arrivano a conclusione non sono altrettanto numerose. E molte, sottolineano i penalisti nolani, sono quelle che finiscono in una bolla di sapone o in richieste di archiviazione. Anche a Nola, come in altre Procure del distretto di Napoli, nel settore della giustizia ci sono sproporzioni che rischiano di causare criticità. E se si considera il recente scontro tra sostituti e procuratore è chiaro che nella cittadella giudiziaria di Nola c’è una particolare tensione. «Avevamo avuto la percezione di dissidi, ma non conosciamo le dinamiche che hanno portato a questo scontro tra il capo della Procura e i suoi sostituti – spiega l’avvocato Vincenzo Laudanno, presidente della Camera penale di Nola – La nostra posizione è neutrale in questo momento, l’unica nostra pretesa è quella della chiarezza. Si tratta di una situazione particolare, si fa fatica a recuperare episodi di analoga gravità nella storia se non ricordando il caso dell’ex procuratore di Napoli Agostino Cordova, ma con le dovute differenze». Il procuratore di Nola Laura Triassi si era insediata un anno fa ed ora è al centro di una pratica di incompatibilità ambientale dinanzi al Csm sospesa in attesa della definizione del procedimento disciplinare aperto in seguito all’esposto che i sostituti dell’ufficio inquirente nolano avevano inviato alla Procura generale.

«Credo sia un diritto della comunità forense e della comunità in generale avere chiarimenti – continua il presidente Laudanno – perché questa situazione rischia di interferire sulla qualità delle indagini e sulle istanze di giustizia dei cittadini». L’attenzione è in particolare rivolta alle indagini che si risolvono in un nulla di fatto, lasciando gli episodi-reato senza colpevoli e i cittadini senza risposte certe. «Le richieste di archiviazione sono tante, non ho il dato aggiornato, credo siano migliaia all’anno e rappresentano un problema perché è evidente che sono richieste che non fanno i conti con la fondatezza o meno delle istanze del cittadino ma hanno ragioni di natura deflattiva o legate all’assenza di risorse in forza alla Procura, carenze comuni anche ad altre Procure del distretto» spiega il presidente dei penalisti di Nola.

«A proposito di riforma Cartabia, sento dire che bisogna fare in modo di non andare verso l’impunità, ma questa – dice Laudanno facendo riferimento al fenomeno delle indagini archiviate – è già una forma di impunità, perché cestinare e non prestare attenzione alle denunce e alla querele, anche per fatti di una certa gravità, significa che l’impunità è garantita in partenza, senza aspettare la famosa improcedibilità in Appello e questo è un problema rispetto al quale noi penalisti siamo sensibili». «Noi – chiarisce – crediamo che l’obiettività, la correttezza, l’equilibrio del pubblico ministero e il cercare notizie ed elementi anche a favore dell’indagato, siano valori assoluti, ma tutto questo non c’entra nulla con il fenomeno di cui stiamo parlando. Qui si tratta dell’impossibilità di portare avanti le denunce che vengono presentate e il Governo deve farsi carico anche di queste criticità, dotando la Procura di Nola delle risorse aggiuntive che sono eventualmente necessarie». «Auspico quindi – afferma Laudanno – un cambio di passo in relazione all’attenzione che ogni magistrato dovrebbe riporre nel vagliare le domande di giustizia che non possono essere mortificate o sacrificate. Nola è un territorio particolare, gravato da microdelinquenza e da forme di delinquenza più articolate: servono risposte adeguate, sia pure nel rispetto delle garanzie del cittadino che sono sempre insopprimibili». Ne va anche della credibilità della giustizia. «In questo momento – conclude – assecondare questo declino, guardarlo scorrere senza far nulla, è deleterio perché la credibilità nel sistema giustizia viene meno. Abbiamo bisogno che il cittadino abbia fiducia nella giustizia e per fare ciò c’è bisogno di un maggiore impegno e di maggiori sacrifici da parte di tutti».

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).