Joe Biden conferma in un’intervista alla Repubblica quanto dichiarato in precedenza alla Cnn: “Se l’Iran tornerà a una stretta osservanza dell’accordo sul nucleare, gli Stati Uniti rientreranno nell’accordo come punto di partenza per successivi negoziati”. Una questione delicata e complicata, ha riconosciuto il presidente degli Stati Uniti che dovrà entrare in carica il prossimo 20 gennaio. Gli USA erano usciti dall’accordo sul nucleare, firmato il 14 luglio 2015 dai cinque membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e quindi USA, Regno Unito, Francia, Cina, Russia, più la Germania e l’Unione Europea. Una scelta unilaterale voluta dal presidente in carica Donald Trump e annunciata l’8 maggio 2018.

“Si fa un gran parlare di missili di precisione e tante altre cose che stanno destabilizzando la regione”, ha aggiunto Biden, ma la verità è che “il modo migliore per riuscire a raggiungere una certa stabilità nella regione” è risolvere la questione del “programma nucleare“. E quindi: “L’ultima, dannatissima cosa di cui c’è bisogno in quella parte del mondo è una corsa agli armamenti atomici”. Biden ha anche affermato: “Consultandoci con i nostri alleati e partner ci impegneremo in negoziati e accordi successivi per prorogare e rendere più stringenti le limitazioni sul nucleare iraniano, e anche affrontare il problema del programma missilistico”. Le dichiarazioni arrivano mentre in Iran la tensione è altissima per via dell’uccisione dello scienziato Mohsen Fakhrizadeh, considerato il responsabile del progetto nucleare iraniano, a Teheran in un attacco che il ministro degli Esteri ha attribuito a Israele.

GLI USA DI BIDEN – “Sento di aver fatto qualcosa di buono per il Paese evitando che Donald Trump sia presidente per altri quattro anni”, ha poi confessato Biden “ma non è il momento per esultare. Una mia nipote si sta laureando con lode alla Columbia. Non ci sarà nessuna cerimonia di conferimento delle lauree. Sarò io a fare il discorso: virtuale. Questi ragazzi si laureano senza poter fare festa. È un momento così. C’è tantissimo lavoro da fare. Sono concentrato sul riuscire a fare alcune cose il più in fretta possibile”. Gli Stati Uniti restano il Paese più colpito dall’emergenza coronavirus sia per numero di contagiati che di vittime. “Ci sono 10 milioni di persone lì fuori che si chiedono come fare a pagare la prossima rata del mutuo” e “c’è un numero notevolmente più alto di persone che non è in grado di pagare l’affitto”, aggiunge.

Redazione

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