Nvidia soprassa i mille miliardi di capitalizzazione. In pochi ci sono riusciti: Apple, Amazon, Alphabet, Microsoft e Aramco. Non ci è riuscita Meta (Facebook) e neanche Tesla.
Ma soffermiamoci un attimo sul perché questo traguardo dovrebbe farci molto riflettere e forse spaventare.
Nvidia è molto nota per le sue schede grafiche ottime per giocare ai videogames e per le criptovalute, settori questi che hanno molta volatilità e basta un concorrente o un down del settore per mandare in fumo stock e guadagni, la ragione vera per la quale Nvidia ha passato questo traguardo è un’altra e si chiama intelligenza artificiale.

Le intelligenze artificiali come la tanto chiacchierata ChatGPT3 richiedono enormi capacità di calcolo ed energia per essere addestrate. Per darvi una idea erano necessari 10 milioni di dollari di hardware e 11 Giga watt (non voglio immaginare la bolletta) per addestrare un modello di a.i. di grandi dimensioni.
Grazie alle innovazioni presentate al Computex 2023 Nvidia ha dichiarato che utilizzando i suoi nuovi chip, i 10 milioni di dollari e 11Ghw prima citati, ora si possono addestrare 150 modelli di grandi dimensioni.
Si tratta di un 150x di performance, una cosa inimmaginabile ed è solo l’inizio, perché con 400.000 $ e 130 Megawatt, cifre alla portata di una qualsiasi piccola-media impresa Italiana, diventa ora possibile creare un modello.

Capite ora come mai gli investitori hanno così scommesso su Nvidia e hanno fatto schizzare il suo valore. Hanno capito che l’intelligenza artificiale sconvolgerà il nostro mondo nel giro di pochi anni e quella cosa carina che per ora vediamo come un passatempo con cui divertirci cambierà l’economia, la scuola ed il lavoro molto più di qualsiasi guerra, della rivoluzione industriale, del lavoro in catena di montaggio, forse anche di Internet stesso.

Questa è la singolarità che cambierà tutto e volendo essere positivi probabilmente anche in meglio, ma abbiamo gli anticorpi per difenderci?
Un numero stimato di 5.000 persone chiuse in una clickfarm in Bielorussia al soldo di Putin è riuscito a sconvolgere elezioni, influenzare la Brexit, creare il fenomeno no-vax e anti 5G, cosa potrebbero fare 5.000 intelligenze artificiali connesse ad internet e programmate per generare caos?

Come faranno le persone non preparate a distinguere immagini generate da quelle reali? Non serviranno più ore di lavoro in photoshop di migliaia di persone con risultati grossolani, parliamo di perfezione ottenibile con tre righe di testo alla portata di tutti.
Cosa faranno centinaia di lavoratori che si vedranno senza un mestiere? Parlo degli autisti, 1,17 milioni solo in Italia fra persone e merci, dei radiologi, dei traduttori, dei programmatori forse anche di fotomodelli e attori.
Le IA hanno cominciato a studiare farmaci con risultati incredibili, il nostro DNA, guidano gli aerei e presto prenderanno i controlli dei veicoli su strada, fanno già diagnosi mediche e decideranno se il tuo mutuo potrà essere più o meno accordato.

La sfida che si pone è enorme e nessuno ha le competenze perché non riesce neanche ad immaginare in questo momento la portata dei cambiamenti. Non stiamo parlando di un futuro remoto: il mercato azionario lo ha già capito, ma i nostri governi?
Chi difenderà le minoranze dalle i.a. addestrate con anni di dati pieni di razzismo, omofobia e sessimo?
È necessario un cambiamento di passo, una spinta potente e di cambiamento per insegnare alle persone a coltivare una coscienza critica ed utilizzare al meglio questi strumenti, urge adesso perché dopo sarà già troppo tardi. Ed un intervento legislativo forte, incisivo e potente almeno quanto il GDPR è stato per la privacy. Non possiamo permetterci di aspettare e riparare i danni quando saranno già stati fatti perché potrebbero essere irreperarabili.
Il tavolo va aperto ora e deve essere ai massimi livelli.

Mattia Fiorin

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