Terza volta dopo i boicottaggi di Los Angeles e Seul
Olimpiadi di Tokyo, la Corea del Nord rinuncia “Per proteggere gli atleti dal Covid”
I Giochi di Tokyo erano originariamente programmati per il 2020 ma sono stati posticipati di un anno a causa della pandemia. Infatti il comitato organizzatore ha avuto così tempo per adoperarsi per sviluppare protocolli di sicurezza con lo scopo di proteggere sia gli atleti che i residenti locali vista la pandemia in atto. Il piano organizzativo esclude la presenza di spettatori internazionali ma, ovviamente, saranno migliaia gli atleti che arriveranno nella capitale giapponese e metteranno a rischio la popolazione che per la maggior parte ancora non è stata vaccinata. Infatti, in Giappone c’è grande polemica poiché molti ritengono che le Olimpiadi non dovrebbero svolgersi quest’estate. In particolare gli epidemiologi sono preoccupati poiché i Giochi potrebbero diventare un evento di superspreader del virus vista anche la nuova variante giapponese.
Per quanto riguarda la Corea del Nord la sua prima presenza alle Olimpiadi risale al 1972 e da quell’anno il Paese vanta la vittoria di 49 medaglie. Quest’anno lo Stato nordcoreano ha deciso di non partecipare ai giochi olimpici estivi che inizieranno il 23 luglio a causa della pandemia. Non è la prima volta che il Comitato Olimpionico del paese prende la decisione di non partecipare alle Olimpiadi estive. La prima volta risale al 1984 con le Olimpiadi di Los Angeles e la seconda volta è stata nel 1988 a Seul. In entrambi i casi, però, la decisione era stata presa per boicottaggio.
Su proposta dei membri del Comitato Olimpico della Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC) è stata presa la decisione di non partecipare ai 32° Giochi Olimpici per “proteggere gli atleti dalla crisi sanitaria globale causata dal Covid-19“. La notizia è stata pubblicata e resa nota solo oggi, ma l’assemblea tenuta nella capitale Pyongyang risale allo scorso 25 marzo. La Corea del Nord ha adottato misure rigorose contro il Covid-19 che vanno avanti dall’anno scorso e prevedono anche la chiusura dei propri confini. Infatti il paese sostiene ufficialmente di non avere casi di virus.
La decisione di non partecipare alle Olimpiadi estive quest’anno è anche una mancata opportunità di stabile un contatto ufficiale con la Corea del Sud e con gli Stati Uniti d’America. D’altronde, soprattutto la Corea del Sud, aveva sperato che l’evento olimpionico potesse essere un luogo per i delegati senior di entrambe le Coree per discutere di questioni politiche. Le due Coree già durante le Olimpiadi invernali del 2018 tenute nella conte sudcoreana di Pyeongchang, hanno sfruttato l’evento mondiale con luogo per discutere di tematiche geopolitiche. Infatti in successione a determinati eventi, come il dialogo tra le due Coree, ha portato a tre eventi ufficiali che portò a tre incontri tra Kim Jong-un, leader nordcoreano e il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in. Con il crollo della diplomazia di Kim Jong-un e Trump nel 2019, la Corea del Nord ha evitato contatti ufficiali con la Corea del Sud e gli Stati Uniti d’America. Inoltre, con l’arrivo della pandemia l’isolamento diplomatico si sono aggravate e con il lancio per testare due missili balistici del 25 marzo, il paese ha inviato un chiaro segnale al nuovo presidente americano Biden.
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