Non accettava l’idea di separarsi e l’ha uccisa, nel cuore della notte, al culmine dell’ennesima lite, sferrandole ben 15 coltellate al torace. Poi, credendola morta, è partito da Napoli senza una meta precisa e alle 7 del mattino si è presentato all’esterno del portone del Comando Stazione dei Carabinieri di Montegabbione (Terni) per costituirsi.

Questa la notte folle di Pinotto Iacomino, 43enne napoletano che ha lasciato in fin di vita la compagna Ornella Pinto (40 anni, poi deceduta in ospedale nelle ore successive) nell’abitazione dove in una stanza dormiva anche il figlio di appena 4 anni. A bordo della sua Mazda ha percorso circa 350 chilometri prima di presentarsi dai carabinieri e confessare tutto, spiegando anche il movente del brutale omicidio.

La storia d’amore dopo circa sei anni era arrivata al capolinea. Ornella, insegnante di sostegno, aveva deciso di lasciarlo già da diverse settimane. Pinotto era andato via dall’abitazione al terzo piano di uno stabile in via Filippo Cavolino, non molto distante da piazza Carlo III, nel quartiere San Carlo Arena a Napoli, dove vi ritornava ogni tanto per vedere il figlio.

La donna, che l’uomo probabilmente credeva già morta, ha chiamato la sorella chiedendo aiuto. A nulla però sono valsi i soccorsi di polizia e 118. Arrivata alle 5 del mattino in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli, Ornella è deceduta intorno alle 10.30 in seguito alle gravi lesioni polmonari riportate. E’ stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico da parte delle équipes del Trauma Center e di Chirurgia Toracica. Poi il drammatico epilogo con il decesso accertato intorno alle 10.36 nonostante gli sforzi di tutto il personale.

“Un gesto vile e di una brutalità inaudita” il commento di Giuseppe Longo, direttore generale del Cardarelli. Iacomino nel pomeriggio è stato condotto davanti alla pm Elena Neri della Procura di Terni, alla presenza del proprio Avvocato, dove ha rinnovato la confessione dando la propria versione dei fatti sulla quale – sotto il coordinamento diretto del Procuratore Capo della Repubblica di Terni Alberto Liguori – i Carabinieri della provincia di Terni e gli Agenti della Squadra Mobile di Napoli (che procedeva per l’uxoricidio) svolgerenno gli opportuni approfondimenti.

E’ stato sottoposto a fermo, in attesa di convalida, e dovrà rispondere di omicidio volontario. Adesso si trova presso il carcere di Terni a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

PAPA’ SINDACALISTA  – Vicinanza al papà di Ornella, Giuseppe Pinto, da parte del sindacato Uil Campania. “Siamo sconvolti e pieni di dolore per la morte di Ornella Pinto, accoltellata e uccisa dal marito questa notte”, è quanto afferma Giovanni Sgambati, segretario generale della UIL Campania. “Siamo indignati di fronte all’ennesimo violento femminicidio, che questa volta ci lascia ancora di più pietrificati e senza parole, perché Ornella la conoscevamo, era la figlia di un compagno della UIL , aveva frequentato i nostri uffici, conosceva il nostro mondo. Una giovane donna, sempre gentile, delicata e attenta con tutti!”. “Questa altra tragedia, continua Sgambati, testimonia che le battaglie contro il femminicidio non devono vederci indietreggiare nemmeno di un passo. Serve che le leggi vengano applicate, serve denunciare, servono tutele e sostegno maggiori alle donne che hanno il coraggio di denunciare, serve stravolgere una cultura patriarcale e maschilista ancora dominante nel nostro e in molti altri Paesi”. La UIL Campania, Giovanni Sgambati e tutta la segreteria regionale si stringono attorno alla famiglia Pinto in questo momento intenso di lutto e di cordoglio.

Avatar photo

Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.