Le prospettive
Opportunità per i laureati, green economy e big data per inserirsi nel mercato del lavoro

I docenti universitari e i dirigenti d’azienda devono avvicinarsi e creare corsi di studio che formino figure professionali pronte e lanciarsi nelle sfide della società moderna e nel mondo del lavoro. Secondo professori e imprenditori è in questo interscambio che si trova la chiave per rivoluzionare far sì che i laureati trovino lavoro in tempi rapidi. Molte università campane hanno raccolto la sfida e si sono organizzate in questa direzione, creando corsi ad hoc. A fare da apripista l’università Suor Orsola Benincasa. I percorsi di studio dell’ateneo sono progettati insieme con le aziende del territorio per individuare le esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione. Basti pensare a settori in espansione come green economy e comunicazione multimediale. Il Suor Orsola ha voluto attribuire una spiccata vocazione pratica e professionalizzante a tutti i percorsi formativi nei quali, all’interno del corpo docente, c’è spazio per manager e i professionisti dei diversi settori produttivi.
L’obiettivo è fare in modo che, fin dal primo anno, gli studenti maturino esperienze on the job all’interno delle aziende. Un elemento, quest’ultimo, evidenziato anche da un dato del rapporto Almalaurea 2020: durante il corso di studi il 78 per cento dei laureati al Suor Orsola ha svolto tirocini professionali e il 70 ha sperimentato un’attività lavorativa. Due dati che sono superiori rispettivamente del 19 e del 5 per cento alla media nazionale. L’università di Salerno, invece, in linea con il proprio piano strategico triennale, si è posto, tra gli altri, l’obiettivo di assicurare il sistematico ampliamento e aggiornamento dell’offerta formativa. «La strategia si basa sulla realizzazione di piani di studio innovativi e attrattivi – spiega Vincenzo Loia, rettore dell’università di Salerno – Si tratta di percorsi in linea con i cambiamenti della società e del mercato del lavoro».
Il Manifesto degli studi è strutturato ogni anno sulla scorta delle istanze provenienti dallo scenario economico-produttivo e sociale-nazionale e sulla domanda occupazionale proveniente dal territorio. «In particolare – sottolinea Loia – Unisa ha individuato nella multidisciplinarietà dei percorsi il paradigma attraverso cui formare delle figure di laureati che sappiano cogliere al meglio le complessità della società moderna». Secondo Loia «un Ateneo del Sud non può conoscere nuove prospettive di crescita se non rinnova costantemente la sua offerta di formazione e di ricerca». Proprio in quest’ottica l’offerta formativa 2020/2021 è stata arricchita da due nuovi corsi di studio.
Il primo, triennale, per Giuristi d’impresa e delle nuove tecnologie che punta a formare la figura professionale dell’esperto in diritto ed economia delle nuove tecnologie, con competenze giuridiche e qualificazione professionale finalizzata a una gestione interdisciplinare del patrimonio aziendale nella prospettiva dell’innovazione digitale.
L’altra novità è la laurea magistrale in Data Science and Innovation Management che ha un percorso articolato in due curriculum e mira a formare due distinte figure professionali: il data scientist, con competenze sull’analisi ed elaborazione di previsioni su grandi flussi di dati e l’utilizzo delle metodologie del data science nell’ottimizzazione dei processi organizzativi e delle strategie di mercato delle aziende; il cyber risk manager, con competenze nella gestione del rischio-cyber e nella valutazione dell’affidabilità e della sicurezza degli open data. L’università Vanvitelli, invece, guidata dal rettore Giuseppe Paolisso, ha fatto un ulteriore passo verso l’idea che lavoro e studio devono camminare di pari passo.
L’ateneo ha potenziato l’asse università-aziende e ha centrato l’obiettivo con il corso di design, richiestissimo dai giovani che sognano di lavorare nel mondo della moda. Durante i tre anni di formazione, gli studenti svolgono stage, tirocini e collaborazioni con aziende del settore della moda e del design. Risultato: il 90 per cento degli studenti trova lavoro subito dopo la laurea o addirittura viene pre assunto durante gli studi.
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