Dopo un tira e molla durato due anni Fidesz, partito del premier ungherese Viktor Orban ha annunciato che lascia il Partito popolare europeo (Ppe). L’annuncio è giunto con una lettera inviata da Orban al leader del Ppe, Manfred Weber.

“Caro signor presidente, con la presente la informo che gli eurodeputati di Fidesz si dimettono da membri del gruppo Ppe“, esordisce la missiva indirizzata al capogruppo del Ppe al Parlamento europeo. La lettera segue la decisione del Ppe di approvare nuove norme interne che regolamentano le condizioni per essere membri del gruppo, nonché le sospensioni ed esclusioni.

In una precedente lettera inviata da Orban a Weber domenica, il premier dell’Ungheria aveva infatti avvertito che Fidesz avrebbe lasciato il gruppo in caso di approvazione del nuovo regolamento interno. “Mentre centinaia di migliaia di europei sono ricoverati in ospedale e i nostri dottori salvano vite, è estremamente deludente vedere che il gruppo Ppe è paralizzato dalle sue questioni amministrative interne e sta provando a mettere a tacere e disattivare i nostri deputati democraticamente eletti”, si legge nella nuova lettera di Orban a Weber, che porta la data di oggi.

“Gli emendamenti alle regole del gruppo del Ppe sono chiaramente una mossa ostile contro Fidez e contro i nostri elettori“, accusa Orban nella lettera, aggiungendo che “limitare l’abilità dei nostri eurodeputati di mettere in pratica i loro doveri di membri eletti del Parlamento europeo priva gli elettori ungheresi dei loro diritti democratici“. E ancora: “Questo è antidemocratico, ingiusto e inaccettabile. Quindi l’organismo di governo di Fidesz ha deciso di lasciare immediatamente il Gruppo Ppe”. Orban conclude però assicurando che gli eurodeputati del suo partito continueranno a fare sentire la loro voce: “I nostri eurodeputati continueranno a parlare per coloro che rappresentano e a difendere il migliore interesse del popolo dell’Ungheria”.

IL NUOVO REGOLAMENTO DEL PPE – Il nuovo regolamento interno al gruppo del Partito popolare europeo è stato approvato a maggioranza qualificata (che rappresenta l’84,1% dei voti): l’approvazione è giunta con 148 voti a favore, 28 contrari e 4 astensioni. Il nuovo regolamento aggiorna quello che era in vigore da ottobre 2013 e specifica alcune procedure relative all’appartenenza dei membri al gruppo, nonché a che condizioni possono avvenire sospensioni ed esclusioni, aspetto questo che è stato considerato dal governo di Orban “una mossa ostile contro Fidesz”.

Il punto del nuovo regolamento Ppe più contestato dal partito di Orban è quello che consente l’esclusione dal gruppo di interi partiti e non solo singoli eurodeputati. Funzionari di Fidesz, compreso il premier ungherese e capo del partito Orban, hanno sostenuto che le modifiche alle regole interne fossero “fatte su misura” per sanzionare proprio Fidesz.

LA DERIVA AUTORITARIA DI ORBAN – Il rapporto tra Fidesz e il Ppe era in crisi ormai da tempo per la svolta semi-autoritaria in atto in Ungheria sotto la guida di Orban. Nel Paese infatti quasi tutti i media sono sotto il controllo diretto o indiretto dell’esecutivo, mentre i diritti civili sono sempre più in discussione per le politiche reazionarie del governo.

Fidesz era già stato sospeso dal Partito popolare europeo due mesi prima delle elezioni europee del 2019, ma non dal gruppo politico collegato. Ma era proprio Bruxelles ad aver messo nel mirino Orban e il suo governo semi-autoritario: nel 2018 il Parlamento europeo aveva votato a favore dell’attivazione dell’articolo 7, la procedura per sanzionare la violazione dei valori fondanti dell’Unione Europa, trovando i voti a favore dello stesso Ppe.

COSA CAMBIA IN EUROPA – Con l’uscita dal Ppe il peso di Orban in Europa sarà drasticamente ridotto: i dodici eurodeputati di Fidesz sono praticamente tagliati fuori dai lavoratori parlamentari, un caso simile a quanto accaduto con il Movimento 5 Stelle in Italia.

Quanto al futuro in Europa, da giorni ormai si parla di un possibile ingresso del partito nel gruppo dei Conservatori e riformisti (Ecr), composto da 62 eurodeputati e che vede al suo interno Diritto e Giustizia, l’estrema destra al governo in Polonia, e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

L’ingresso di Orban nell’Ecr potrebbe anche agevolare il passaggio degli eurodeputati della Lega nel Ppe, a coronamento della “svolta europeista” compiuta almeno a parole da Matteo Salvini con la nascita del governo di Mario Draghi.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia