Esteri
Orrore in Germania: Björn Höcke, portavoce dell’AfD, vuole classi separate per bambini disabili
Al peggio non c’è mai fine. E’ orrore in Germania per le dichiarazioni di Björn Höcke, portavoce del gruppo parlamentare dell’AfD e considerato una delle persone più influenti del partito di estrema destra che, ricordiamolo, in Europa è alleato di Matteo Salvini, nello stesso gruppo dell’Europarlamento.
In un’intervista all’emittente televisiva MDR, trasmessa in diretta streaming mercoledì mattina, Höcke ha elencato quelli che secondo lui sono i “fattori di stress” che devono essere “rimossi dal sistema educativo”.
Höcke ha parlato di una necessità di avere meno bambini immigrati nelle classi, grazie a un cambiamento nelle politiche dell’immigrazione, di rimuovere ogni forma di ideologia gender dall’insegnamento ed ha parlato anche di bambini con disabilità. Perché, secondo Höcke, l’inclusione è uno dei “progetti ideologici” da cui il sistema educativo deve essere “liberato”. Tali progetti “non portano i nostri alunni più lontano” e “non li rendono più capaci”. Non portano a “fare dei nostri bambini e giovani i lavoratori qualificati del futuro”: “rompono un tabù e sono semplicemente uno scandalo”, ha dichiarato il politico tedesco.
L’attuale modello scolastico tedesco, come quello italiano, consente agli studenti con disabilità di essere istruiti insieme agli altri studenti per consentire una loro partecipazione paritaria alla società. Ciò è stato sancito per legge nel 2009 con la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.
Sconcerto e rabbia sono state espresse in tutta la Germania da associazioni di famiglie con disabili, dal mondo della scuola e da politici di tutto l’arco parlamentare.
Höcke, che dal leader della Turingia (Land nel quale l’AfD è nata ed è più forte, con sondaggi oltre il 35%) è diventato portavoce del gruppo parlamentare, non è nuovo a dichiarazioni shock: nel 2018 criticò il memoriale dell’Olocausto a Berlino perché sarebbe un “monumento alla vergogna nazionale nel cuore della capitale”, spiegando che la Germania dovrebbe non avere più sensi di colpa per gli orrori del nazismo. Ma soprattutto a Höcke è recentemente anche stata revocata l’immunità parlamentare e sarà infatti sottoposto a processo penale per incitamento all’odio. Motivo? Commentando su Telegram un fatto di cronaca nera (un 25enne somalo aveva accoltellato a morte due persone), Höcke aveva scritto che la “guerra quotidiana della sostituzione (etnica, ndr)” aveva fatto altre due vittime ed aveva aggiunto: “Il colpevole ha probabilmente un disturbo psichico e soffre di quella malattia comune tra gli immigrati che fa gridare ‘Allahu Akbar’ alle persone colpite e distorce la loro percezione in modo che vedano, negli infedeli che li ospitano, una vita indegna di essere vissuta”. Secondo la procura, questo post avrebbe giustificato l’azione penale sia perché integrava gli estremi dell’incitamento all’odio, sia perché conteneva l’espressione nazista “Lebensunwertes Leben” (Vita indegna di essere vissuta), utilizzata nella Germania di Hitler per descrivere i disabili sottoposti a eutanasia forzata.
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