C’è uno spettro che si aggira per l’Europa e che sta preoccupando sempre di più Berlino, Bruxelles e le cancellerie di molti Paesi europei: sono i sondaggi in Germania che danno l’AFD, Alternative für Deutschland, il partito di estrema destra fondato da Alexander Gauland e guidato da Tino Chrupalla e Alice Weidel, in estrema crescita, in alcuni casi sopra l’SPD e quindi come secondo partito.

Alternative für Deutschland è un partito tutto sommato recente. Viene fondato nel 2013 da Alexander Gauland e da altri appartenenti alla CDU per opporsi alle politiche della zona Euro. Siamo in piena crisi economica mondiale, la Grecia rischia di collassare e Angela Merkel nel marzo 2010 prima assicura che dalla Germania non sarebbero arrivati aiuti alla democrazia ellenica, ma dopo poche ore cambia rotta e annuncia il primo dei molti pacchetti economici che da lì arriveranno. E’ in quel momento che Gauland decide di fondare l’AFD, cosa che fa qualche anno dopo. Si presenta per la prima volta alle elezioni nazionali del 2013 e per un soffio non entra nel Buntestag, portando a casa un buon 4,7% dei voti. Alle elezioni europee del 2014 raggiunge il 7,1% ed entra nell’ECR, il gruppo conservatore oggi guidato da Giorgia Meloni, si dice facendo litigare Merkel con Cameron, che coi Tories era il principale membro della famiglia conservatrice europea (da ECR usciranno nel 2019, aderendo a Identità e Democrazia, lo stesso gruppo cui aderisce la Lega di Matteo Salvini). Nelle elezioni per il Bundestag del 2017 l’AFD raggiunge il 12,7% ma quattro anni dopo, a causa di forti conflittualità interne sfociate in una mini scissione, arretra al 10,3% dei voti. C’è chi tira un sospiro di sollievo ma non è così: dall’aprile 2022 tutti i sondaggi la danno in forte e costante crescita. Nell’ottobre 2022 raggiunge il 15%, ma sono le ultime rivelazioni a preoccupare: l’ultima supermedia tedesca la dà al 18,8%, appena lo 0,3% sotto l’SPD. Ed ovviamente ci sono già alcuni istituti di sondaggi che la danno sopra i socialdemocratici tedeschi del cancelliere Olaf Scholz, quindi come secondo partito.

L’AfD non è uno dei tanti partiti conservatori. E’ ultra conservatore. I principali commentatori la etichettano come un partito populista di destra radicale, originariamente anti-Euro, oggi anti immigrati, islamofobico, antifemminista ed ispirato a principi del nazionalismo tedesco. La lotta contro l’euro  di anni fa come per Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni ha lasciato il posto ad altre battaglie: contro l’accoglienza dei rifugiati durante la crisi migratoria del 2015-2016, contro mascherine e vaccini durante la pandemia di Covid-19 e, dal 24 febbraio 2022, contro le sanzioni imposte alla Russia e contro qualsiasi aiuto all’Ucraina. Altri esempi concreti ? Suoi esponenti anche di rilievo hanno criticato il Memoriale dell’Olocausto a Berlino perché sarebbe un “monumento alla vergogna nazionale nel cuore della capitale”, spiegando che la Germania dovrebbe non avere più sensi di colpa per gli orrori del nazismo; sono contrari alla circoncisione, che vieterebbero ai minori; descrivono l’identità nazionale tedesca come minacciata sia dall’integrazione europea che dalla presenza di immigrati e rifugiati all’interno della Germania; sono contrari alla costruzione di nuove moschee e vorrebbero sottoporre gli imam al controllo statale; vogliono vietare la macellazione kosher; sono contrari al matrimonio egualitario (ma ad onor del vero sono favorevoli alle unioni civili); si oppongono all’integrazione degli studenti con disabilità ed all’educazione sessuale nelle scuole. Il magazine tedesco Stern ha calcolato che tra i 396 candidati AfD per il Bundestag nel 2017, 47 non avevano preso le distanze dall’estremismo di destra.

Per capire di cosa stiamo parlando, pensiamo a ciò che è successo a marzo a Björn Höcke, presidente dell’AfD in Turingia, Land (regione) dove il partito ha i voti più alti, nonché secondo molti una delle figure più influenti del partito, capo della fazione estremista del partito nota come “der Flügel” (l’ala), formalmente sciolta, ma in realtà viva e vegeta. A Höcke è infatti stata revocata l’immunità parlamentare e sarà infatti sottoposto a processo penale per incitamento all’odio. Motivo? Commentando su Telegram un fatto di cronaca nera (un 25enne somalo aveva accoltellato a morte due persone), Höcke aveva scritto che la “guerra quotidiana della sostituzione (etnica, ndr)” aveva fatto altre due vittime ed aveva aggiunto: “Il colpevole ha probabilmente un disturbo psichico e soffre di quella malattia comune tra gli immigrati che fa gridare ‘Allahu Akbar’ alle persone colpite e distorce la loro percezione in modo che vedano, negli infedeli che li ospitano, una vita indegna di essere vissuta”. Secondo la procura, questo post avrebbe giustificato l’azione penale sia perché integrava gli estremi dell’incitamento all’odio, sia perché conteneva l’espressione nazista “Lebensunwertes Leben” (Vita indegna di essere vissuta), utilizzata nella Germania di Hitler per descrivere i disabili sottoposti a eutanasia forzata.

A nulla sono bastati lo sdegno pubblico ma anche i controlli ed i procedimenti penali aperti. Nel 2021, l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV) ha deciso di mettere il partito sotto sorveglianza“, riservandosi il diritto di tenere d’occhio le comunicazioni dei suoi membri o di introdurre informatori al suo interno per determinare se davvero rappresenti una minaccia per “l’ordine democratico”. Nel dicembre 2022, i leader dell’AfD sono rimasti in silenzio quando un ex deputato del partito, Birgit Malsack-Winkemann, è stato arrestato nell’ambito di una vasta operazione di polizia lanciata contro una cellula terroristica di ultradestra i cui membri stavano preparando un colpo di stato nella speranza di rovesciare la Repubblica e ripristinare un Reich.

Che poi gli elettori conoscano ed apprezzino davvero nel dettaglio queste posizioni e queste proposte, è improbabile. Vista senza lenti ideologiche, l’AfD pare oggi un partito certamente di estrema destra, con posizioni così estreme da far vergognare pure  la Lega Nord o Fratelli d’Italia, ma che però si nutre soprattutto di tanta antipolitica e di una generale insoddisfazione nei confronti di Berlino. Il motivo di questa apparentemente inarrestabile crescita nei sondaggi, sta infatti, secondo molti commentatori politici, nell’inflazione alta accompagnata da una vera e propria recessione, nelle politiche che il “governo del semaforo” (rosso come l’SPD, giallo come i liberaldemocratici dell’FDP, verde come i Die Grunen ambientalisti) sta mettendo in campo e nella conflittualità interna alla coalizione. Due in particolare i punti su cui l’AfD sta facendo breccia: le politiche ambientali molto avanzate che il governo ha messo in campo (in particolare una nuova legge che vieta dal 2024 nuovi impianti di riscaldamento con combustibili fossi negli edifici) e la questione migratoria. Le richieste di asilo in Germania sono recentemente più che raddoppiate a circa 25.000 al mese e, sebbene non raggiungano minimamente i livelli del 2016, quando erano a 86.000, l’immigrazione rimane una questione molto sentita dall’elettorato e sulla quale gli esponenti dell’AfD stanno picchiando duro.

Ma ciò non basta a spiegare il fenomeno AfD. Non è un caso infatti, secondo molti, che l’ascesa dell’AfD sia particolarmente forte negli stati dell’ex Germania orientale della Sassonia (dove è data addirittura al 32%), della Sassonia-Anheilt (26%) e della Turingia (30%), dove si terranno le elezioni regionali l’anno prossimo e dove l’AfD è attualmente in testa ai sondaggi: i partiti di estrema destra e di estrema sinistra sono infatti molto popolari negli stati che un tempo costituivano l‘ex Germania dell’Est poiché in questi, nonostante la riunificazione, si continuano a registrare tassi di occupazione e di sviluppo economico più bassi.

L’appuntamento per misurare realmente se questo trend sia irreversibile al momento è rimandato al 2024. Prima delle elezioni europee di giugno, infatti, si terranno elezioni solo il prossimo ottobre in Baviera (dove l’AfD è data al 10-12%). Dopo il voto per Bruxelles, andranno al voto la Sassonia, terra d’elezione dell’AfD, la Turingia ed il Brandeburgo. Quanto al Bundestag, l’appuntamento è all’ottobre 2025. Certo è che alle elezioni europee, dove se – come dice un detto – piove quel che tuona, il risultato dell’AfD sarà sorprendente per molti, il risultato tedesco potrebbe fare la differenza per la prossima maggioranza che governerà Bruxelles. Perché l’AfD inevitabilmente sottrae voti anche a quella CDU pilastro del Partito Popolare a Bruxelles.

Giornalista, genovese di nascita e toscano di adozione, romano dai tempi del referendum costituzionale del 2016, fondatore e poi a lungo direttore di Gay.it, è esperto di digitale e social media. È stato anche responsabile della comunicazione digitale del Partito Democratico e di Italia Viva