Prosegue la ‘guerra’ ai tassisti a Roma. Dopo l’iniziativa lanciata ieri dal segretario dei Radicali Italiani Matteo Hallissey che ha offerto passaggi gratis a turisti e cittadini bloccati alla stazione di Termini per contrastare il disservizio che spesso offrono quotidianamente i taxi, oggi ci pensa Alessandro Cecchi Paone, candidato alle Europee nella lista Stati Uniti d’Europa, a inneggiare all’arrivo di Uber in Italia dopo il rifiuto di un tassista di ospitarlo a bordo.

Tassista rifiuta Cecchi Paone a bordo

Il video, ripreso dalla telecamera interna del taxi, è diventato già virale sui social nel giro di poche ore ed è relativo alla giornata di ieri, mercoledì 5 giugno. A denunciare l’accaduto è il Codacons che presenterà un esposto alla polizia locale di Roma.  “Ancora uno scandalo investe i tassisti della capitale. Ieri – spiega in una nota – infatti il conducente di una auto bianca ha rifiutato di far salire a bordo il noto giornalista e divulgatore scientifico Alessandro Cecchi Paone, giustificando il rifiuto a causa delle sye posizioni critiche verso la categoria dei taxi”.

Codacons promette esposto

L’episodio sarebbe avvenuto ”ieri 5 giugno attorno alle ore 15:40 a Campo de’ Fiori”. Il video del rifiuto è apparso su diversi profili social, probabilmente pubblicato dallo stesso tassista” prosegue il Codacons. “Le immagini mostrano il giornalista fermare il taxi, con l’auto che rallenta per far salire a bordo il cliente ma, una volta riconosciuto Cecchi Paone, il tassista esclama: ”A lei mi dispiace non la voglio prendere perché parla male dei taxi. Vada a piedi!”. La replica di Cecchi Paone è netta: ”E’ paggio per lei” ma “va benissimo, Uber vi massacrerà”.

Video virale con codici riconoscimento

”Un video che mostra anche i codici con i riferimenti della vettura responsabile del grave episodio, e che ora sarà oggetto di un formale esposto da parte del Codacons alla Polizia Locale di Roma Capitale, alla Procura della Repubblica e al Campidoglio, chiedendo di individuare il tassista autore del grave gesto e procedere per il reato di interruzione di pubblico servizio, elevando le sanzioni previste dalla normativa vigente e valutando gli ulteriori provvedimenti disciplinari da intraprendere, compresa – conclude la nota – la sospensione della licenza”.

Redazione

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