Ansia, depressione o stress estremo
L’Ucraina e l’emergenza salute mentale, Kiev non ha bisogno solo dell’invio di armi
Secondo il ministero della salute ucraino, circa quattro milioni di persone svilupperanno, nel prossimo futuro, disturbi mentali moderati o gravi. Oggi due terzi delle famiglie già soffrono di depressioni estreme

Lo stop agli aiuti all’Ucraina appena deciso da Trump – una pressione su Zelensky perché si impegni a negoziati di pace con la Russia – coinvolge certamente centinaia di milioni di dollari in armamenti e munizioni, ma mette a rischio molto altro.
Dal 2022, più di 50 team psicosociali mobili dell’UNFPA – l’agenzia Onu per la salute sessuale e riproduttiva – sono stati finanziati dal governo degli Stati Uniti e svolgono un ruolo indispensabile nell’aiutare i più vulnerabili dell’Ucraina. “I servizi della città funzionano, ma non hanno lo stesso impatto e la stessa portata. Ecco perché i team mobili sono essenziali, soprattutto in tempo di guerra”, ha detto pochi giorni fa a ReliefWeb – servizio di informazione umanitaria fornito dall’Ufficio delle Nazioni Unite – una psicologa del team. Anche perché, da febbraio 2022, l’Oms ha confermato oltre 2.200 attacchi a strutture sanitarie, servizi e personale in Ucraina da parte della Russia. E l’anno scorso, oltre 300 di questi hanno colpito strutture mediche, un aumento di tre volte rispetto al 2023. E nonostante si tratti – specificano dalla Casa Bianca – di una pausa nell’erogazione degli aiuti e non di una cancellazione degli stessi, oggi, la continuità di questo lavoro vitale di sostegno alla popolazione è minacciata.
I servizi sanitari essenziali per prevenire e rispondere, per esempio, alla violenza di genere, il supporto alle organizzazioni guidate da donne e i programmi che promuovono l’emancipazione economica delle donne sono tutti a rischio di chiusura, mettendo gravemente a repentaglio la sicurezza e il benessere di milioni di persone. “Molti lottano con attacchi di panico persistenti, incubi e sintomi depressivi”, prosegue la psicologa UNFPA, spiegando come il supporto psicosociale fornito dai team sanitari sia salvavita. Dall’invasione russa, per esempio, le segnalazioni di violenza del partner, abusi domestici, violenza sessuale e altre forme di violenza di genere sono aumentate di oltre tre volte in Ucraina. Si stima che 2,4 milioni di persone, per lo più donne e ragazze, abbiano urgente bisogno di servizi di prevenzione e risposta alla violenza di genere.
Quasi due terzi delle famiglie in Ucraina riferiscono di avere a che fare con qualche forma di ansia, depressione o stress estremo, che ostacolano la capacità delle persone di trovare lavoro o prendersi cura dei familiari. Una vera emergenza socio-sanitaria. Accanto a quella che riguarda la salute mentale della popolazione. Tutto il mondo ha visto la disperazione e l’incredulità dell’ambasciatrice ucraina a Washington, Oksana Markarova – mani nei capelli, viso arrossato dalle lacrime, sguardo rivolto verso il pavimento – seduta in prima fila nello Studio Ovale mentre per venti minuti andava in scena l’incredibile scontro tra Trump – in coppia con JD Vance – e Zelensky.
Qualcuno, dal governo di Kiev, le addosserebbe, in queste ore, la responsabilità di non aver impedito al presidente ucraino di parlare in inglese, una lingua che Zelensky conosce da pochi anni, invece di affidarsi a un interprete e parlare l’ucraino, fronteggiando meglio gli attacchi verbali a cui è stato sottoposto in diretta televisiva. Le lacrime della donna, tuttavia, oltre a dare la misura della drammaticità di quel momento, dice anche molto dell’equilibrio psicofisico che affligge la popolazione ucraina da tre anni, dall’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia. E, assicurano gli studi, sia di chi è rimasto nel Paese sia di chi è fuggito all’estero: 12,7 milioni di persone (il 36% della popolazione) hanno bisogno di assistenza umanitaria; 9,6 milioni le persone a rischio di sviluppare o già affette da una condizione di salute mentale e 1,5 milioni i bambini rischiano di sviluppare un ritardo evolutivo a causa della guerra.
Pesa la presenza costante di fattori di rischio non trattati, non sono solo i bombardamenti, dunque, ma anche la mancanza di contatto con i familiari, lo status di sfollato prolungato, l’incertezza sul futuro. All’indomani della notizia di negoziati concordati da Putin e Trump a cui l’Ucraina non avrebbe partecipato, Euronews ha condotto una serie di interviste per le strade di Kiev agli abitanti: persone depresse, tradite e deluse dalla mossa del presidente degli Stati Uniti. Un uomo, piangendo con rabbia, ripete ai microfoni un vecchio motto che diceva la nonna: “Un corvo non becca l’occhio all’altro”. Vale a dire: “Le persone cattive non fanno cose cattive ad altre persone cattive”, insomma, si alleano tra loro secondo la saggezza popolare. Secondo il ministero della Salute ucraino, circa quattro milioni di persone svilupperanno, nel prossimo futuro, disturbi mentali moderati o gravi.
Per questo, una campagna nazionale sulla salute mentale dal titolo Ty yak? (“Come stai?”) – testimonial Olena Zelenska – si rivolge in particolare alle giovani generazioni. E piattaforme come Mindly, Rozmova e Hedepy permettono agli utenti più giovani di selezionare professionista e percorso che meglio si adattano alle proprie esigenze.
© Riproduzione riservata