Il Partito democratico “ha conquistato la borghesia e perso il popolo”, è “un partito di baroni” ma  “lo scopo tattico di un partito all’opposizione è mettere in difficoltà il governo” e “la Lombardia è una partita decisiva” perché “se la Lega perde la Lombardia, cade Salvini, e se cade Salvini cade il governo“. A parlare al Corriere della Sera è l’imprenditore ed editore Carlo De Benedetti che invita il Pd ad appoggiare Letizia Moratti (candidata dai nemici Renzi e Calenda) alla prossime elezioni regionali in Lombardia in programma nei primi mesi del 2023.

De Benedetti le riconosce “professionalità, capacità, onestà, passione, ambizione: tutte qualità. Il Pd in Lombardia non ha mai toccato palla. Ha sempre vinto la Lega”. “La Moratti ha avviato una profonda revisione del suo passato berlusconiano. Oggi non c’è più il centrodestra; c’è una destra dura, antieuropea, di matrice postfascista“.

Secondo De Benedetti “le democrazie moderne sono minate da due mali che le divorano da dentro: le crescenti disuguaglianze e la distruzione del Pianeta. Un partito progressista che non mette in cima al suo programma questi due punti non serve a niente, e infatti fa la fine del Pd; che ha conquistato la borghesia e ha perso il popolo”. Il Pd resta “un partito di baroni imbullonati da dieci anni al governo senza aver mai vinto un’elezione. La segreteria Letta è stata un disastro perché in campagna elettorale non ha saputo indicare una sola ragione per cui si dovesse votare il Pd, ma solo ragioni per non votare gli altri. Per la sua arroganza e supponenza il Pd ha corso da solo e ha determinato la vittoria della destra, che alla luce dei risultati non era affatto scontata”.

Boccia poi i nomi (Bonaccini, Nardella, Schlein) per la nuova segreteria dei Dem e rimprovera nuovamente Letta perché escludere “a priori un accordo con i 5 Stelle è stata una prova di arroganza, oltre che una stupidaggine“.

 

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