Potrebbe essere la soluzione per “salvare capra e cavoli”, tenere assieme le diverse anime del Partito Democratico ed evitare una possibile diaspora verso il Terzo Polo, come profetizzato dal leader di Italia Viva Matteo Renzi nei giorni scorsi.

In vista del congresso Democratico, che dovrà tenersi probabilmente ad inizio 2023, la ricetta per non spaccare il partito in un derby dell’Emilia Romagna la fornisce alla comunità Dem il deputato Andrea De Maria. Il parlamentare, che aveva già dichiarato il suo endorsement per Stefano Bonaccini, presidente della Regione e candidato in pectore alla segreteria per il dopo-Letta, ha infatti proposto un ‘ticket’ con la sua vice Elly Schlein, a sua volta in predicato di candidatura per la leadership del partito.

Un mio auspicio personale – scrive De Maria sui social lanciando la proposta – con Stefano Bonaccini candidato segretario, Elly Schlein sarebbe perfetta per un ticket. Come si è già fatto in Regione Emilia Romagna. Sarebbe un modo per contribuire davvero dalla nostra terra ad una nuova stagione di rilancio e di rinnovamento del PD”.

Ricalcare quanto già fatto in Emilia Romagna, dove nel gennaio 2020 Bonaccini riuscì ad impedire una clamorosa vittoria del centrodestra e in particolare della Lega in Regione, potrebbe essere l’ultimo modo per evitare una resa dei conti interna al Nazareno.

Perché, anche se nessuno dei due protagonisti del possibile ticket ha annunciato ufficialmente la candidatura, da tempo si ragiona sul ‘posizionamento’ di Bonaccini e Schlein: il primo sarebbe in campo per l’ala più moderata e riformista del partito, potendo contare sull’appoggio della corrente degli ex renziani di Base Riformista; la seconda, in realtà non ancora iscritta al partito, è al momento slegata dalle correnti interne al PD ma viene vista a ragione come più legata all’ala “di sinistra” del Nazareno e per questo esporrebbe al rischio di una possibile scissione del partito, con i ‘moderati’ che potrebbero passare nel Terzo Polo di Calenda e dell’ex segretario Renzi.

Il ticket Bonaccini-Schlein sarebbe la risposta migliore a questa ipotesi, anche se sullo sfondo resterebbe una questione irrisolta: quale vuole essere il Partito Democratico del futuro? Su quali valori e in quali battaglie credere e poi presentare all’elettorato?

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia