È dura ma ce la farò anche questa volta”. Sono le parole pronunciate da Silvio Berlusconi, il leader di Forza Italia ricoverato da mercoledì 5 aprile nel reparto di terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano, durante una telefonata col quotidiano ‘di famiglia’, Il Giornale.

Nella conversazione col direttore Augusto Minzolini, il cui contenuto è stato pubblicato stamani dal quotidiano, l’ex premier ha aggiunto di esser “riuscito anche in situazioni difficili e delicate, a ritirarmi su

Parole che arrivano dopo la seconda notte trascorsa nell’ospedale milanese, dove era giunto mercoledì a seguito di una infezione polmonare e, come rivelato poi in un bollettino medico dal dottor Alberto Zangrillo, suo medico personale e primario del reparto di anestesia e rianimazione, affetto già da tempo da una leucemia mielomonocitica cronica per la quale è stato sottoposto a chemioterapia.

Secondo quanto filtra in ambienti ospedalieri, il Cavaliere reagisce bene alle cure e oggi si sottoporrà a nuovi accertamenti. L’attenzione dei medici rimane alta sull’infezione polmonare conseguenza di un forte indebolimento generale e al momento non sono previsti bollettini medici.

Delle condizioni di salute dell’ex presidente del Consiglio e del futuro del suo partito ha parlato questa mattina anche il vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia.

Ospite di Agorà su Rai Tre, Tajani ha rivelato di aver parlato questa mattina col dottor Zangrillo: “Mi  detto che Berlusconi ha riposato bene, sta reagendo positivamente alle cure, è un leone, fisicamente forte, vogliamo essere ottimisti. Quando l’ho sentito al telefono aveva una voce forte e squillante – ha aggiunto -. Come al solito ci ha incoraggiato tutti, durante il Consiglio dei ministri ha chiamato Meloni e Salvini, segue quello che accade, noi stiamo lavorando in maniera seria. Nessuno ha mai parlato di congresso o di dopo Berlusconi. Berlusconi grazie a Dio è ancora lì, si è raccomandato di preparare le elezioni amministrative fino al giorno prima il ricovero. Queste indiscrezioni sembrano un po’ iettatorie. Voglio smentire anche di fronte agli elettori che non c’è lite, nessuno scontro, nessuno spettro di congresso. Berlusconi tornerà ad essere la guida come sempre”, ha concluso Tajani.

La malattia di Berlusconi

Colpisce generalmente in età avanzata, in media l’insorgenza della malattia è intorno ai 70 anni, ed è per questo che per non essendo tra le più aggressive rappresenta comunque un grave problema di salute. parliamo della leucemia mielomonocitica cronica, la forma leucemica di cui soffre Silvio Berlusconi, come comunicato oggi nel ‘bollettino’ diramato dall’ospedale Sana Raffale di Milano, dove il leader di Forza Italia è ricoverato in prognosi riservata da mercoledì 5 aprile per un’infezione polmonare.

Una forma cronica che, come rileva l’Agi in un suo focus, presenta anche il rischio concreto che si trasformi in una leucemia mieloide acuta, ben più grave e pericolosa. Secondo i dati dell’Airc è relativamente rara e in Italia colpisce circa 2 persone (2,4 per gli uomini e 1,8 per le donne) ogni 100.000: si stimano quindi ogni anno circa 650 nuovi casi tra gli uomini e 500 tra le donne.

Una cura c’è, se n’è discusso recentemente per un altro caso celebre, quello dello scrittore Alessandro Baricco che a sua volta si era visto diagnosticare la leucemia mielomonocitica cronica: il trapianto di cellule staminali da un donatore.

Dopo una fase di chemioterapia, cosiddetta di contenimento, occorre cercare un potenziale donatore all’interno della famiglia del paziente stesso o all’esterno. Le cellule possono essere prelevate dal midollo osseo o dal sangue periferico, ma non sempre le condizioni e l’età del paziente consentono il trapianto.

Come spiega l’Ail, l’Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, la leucemia mielomonocitica cronica può presentarsi in una forma displastica, in cui prevalgono anemia e neutropenia, oppure in una forma proliferativa, con un numero elevato di globuli bianchi. Vi è sempre un eccesso di monociti nel sangue e nel midollo, e un numero variabile di cellule immature (“blasti”).

La prognosi, in maniera simile ma non uguale alle sindromi mielodisplastiche, viene stimata da diversi score, che considerano i valori dell’emocromo, il numero dei blasti, il valore dei globuli bianchi, la citogenetica e, più recentemente, la mutazione in alcuni geni specifici come l’ASXL1.

Il trapianto allogenico di cellule staminali è l’unico trattamento con potenzialità curative, ma in molti casi, in considerazione dell’elevata età della maggioranza dei pazienti, è di difficile attuazione. Viene comunque raccomandato nei casi ad alto rischio. Nei casi ad alto rischio non candidabili a trapianto può essere impiegata l’azacitidina e, nei casi proliferativi, l’idrossiurea per controllare la conta dei globuli bianchi.

La salute del Cav

Il leader di Forza Italia era stato ricoverato il 27 marzo scorso sempre all’ospedale San Raffaele di Milano per sottoporsi a una serie di esami di routine. Un ricovero durato un giorno in più del previsto, con le dimissioni arrivate il 30 marzo.

Nel gennaio del 2022, oltre un anno fa, il Cavaliere venne ricoverato, in seguito a una infezione, alla vigilia del voto per l’elezione del presidente della Repubblica. In precedenza era stato ricoverato dall’11 al 15 maggio del 2021, sempre al San Raffaele, per una gastroenterite che, insieme ad alcuni problemi infiammatori probabilmente legati ai postumi del Covid, lo aveva debilitato.

Berlusconi soffre da tempo di una patologia infiammatoria, peggiorata dal Covid (avuto nel settembre 2020) e a cui si aggiungono i problemi cardiaci (la fibrillazione atriale parossistica, un’alterazione del ritmo del cuore che l’ex premier si trascina da tempo e si riacutizza di tanto in tanto: per tenerla sotto controllo ha, da anni, un pacemaker). Proprio per il Covid l’ex premier era stato ricoverato alcuni giorni al San Raffaele. A gennaio 2021, era poi stato ricoverato d’urgenza in ospedale nel Principato di Monaco per accertamenti.

Nel giugno 2016 il Cavaliere era stato operato al San Raffaele con un intervento a cuore aperto per la sostituzione della valvola aortica; nell’aprile 2019 era tornato in sala operatoria per un’occlusione intestinale.

Redazione

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