Anche se è ormai lontano il 1999 quando il fiore all’occhiello dell’impero di Berlusconi capitalizzava in borsa più di 18 miliardi (delle vecchie lire), il patrimonio del Cav, i cui confini sono sempre difficili da delineare, rimane notevole: la televisione, il calcio, l’editoria, le ville, tre jet e un elicottero Agusta AW139.

Oggi tutto questo è al centro delle speculazioni con il titolo che sale da due giorni e il mercato che scommette su una cessione di Fininvest, la società nata nel 1978 che custodisce gran parte delle attività e che Berlusconi ha sempre posto al centro delle iniziative imprenditoriali e finanziarie il cui ‘atto di nascita’ fu costruzione di Milano 2. Oggi la holding detiene partecipazioni di controllo e rilievo in 3 società quotate in Borsa, che insieme valgono 2.8 miliardi di euro.

Rilevando il 29 per cento dell’emittente tedesca ProSiebenSat e incorporando Mediaset España, Mediaset ha trasferito la sede ad Amsterdam ed è stata ribattezzata Mfe-MediaForEurope. Fininvest ne controlla quasi il 48 per cento che ai prezzi di borsa vale 712 milioni.

Finanziariamente parlando però la partecipazione di maggior valore è oggi il 30 per cento in Banca Mediolanum che Berlusconi ha sempre lasciato alla guida del socio Ennio Doris, scomparso nel 2021 quando già aveva trasferito il comando al figlio Massimo. La famiglia Doris ne possiede il 41 per cento, valore che alle quotazioni attuali supera gli 1.8 miliardi, e che riflette la solida posizione di mercato della banca, che gestisce risparmi dei clienti per oltre 103 miliardi di euro.

Poi c’è la casa editrice Mondadori proprietaria oggi di 50 marchi editoriali come Einaudi e Rizzoli. La holding ne conserva la maggioranza assoluta, il 53 per cento, per un valore di mercato di 273 milioni di euro.

I cinque figli ed eredi del patrimonio di Berlusconi hanno già una partecipazione diretta in Fininvest anche se il Cav ha sempre mantenuto la maggioranza grazie alla sua quota del 61.2 per cento. La primogenita Marina e il fratello Pier Silvio possiedono ognuno il 7.65 per cento di Fininvest, mentre i figli avuti con Veronica Lario, ovvero Barbara, Eleonora e Luigi, ne detengono tutti insieme il 21.42 per cento dove ognuno dei tre ha un terzo del capitale.

Nonostante Berlusconi abbia lasciato a Marina i timoni di Fininvest e Mondadori e a Pier Silvio quello di Mediaset, i futuri assetti di controllo sono tutti ancora da svelare. Se Berlusconi decidesse di distribuire in parti uguali ai cinque figli il suo 61,2 per cento, a ognuno di loro andrebbe un ulteriore 12,24 per cento. Così i tre figli di Veronica Lario avrebbero più del 58 per cento della Fininvest, mentre Marina e Pier Silvio si ritroverebbero con il 19,9 per cento ciascuno (con Fininvest che manterrebbe un 2 per cento di azioni proprie).

Se invece del totale del 61.2 per cento venissero ridistribuiti ai figli solo i due terzi (sempre in parti uguali) gli equilibri cambierebbero significativamente con Barbara, Eleonora e Luigi che si fermerebbero infatti al 46 circa, meno della maggioranza assoluta.

Capitolo Marta Fascina: se le nozze si fossero celebrate davvero, sulla carta la coniuge avrebbe potuto avere diritto al 30,6% dei capitale di Fininvest, diventandone la maggiore azionista.

Tra le proprietà che compongono il resto del patrimonio ci sono Villa Gemette, la lussuosa dimora brianzola che, segnala il bilancio 2021, Berlusconi aveva provveduto ad ampliare aggiudicandosi terreni agricoli “per una superficie commerciale di 178 mila metri quadri”, assegnati con una vendita giudiziaria dal Tribunale di Monza. Villa Gernetto, nota anche ai tifosi della Serie A perché vi svolge i ritiri la squadra del Monza, Alba Servizi Aerotrasporti, la società che governa la flotta di velivoli aziendali che oltre all’elicottero Agusta classe 2006, ha ben tre jet di cui un Gulfstream G550 e un Hawker 800 XP, Villa Certosa in Costa Smeralda.

Redazione

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