“Quello che avete ipotizzato è molto grave. Mi auguro che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sia in grado di fare chiarezza quanto prima”. A dirlo è il senatore Pierantonio Zanettin, capogruppo di Forza Italia in Commissione giustizia a Palazzo Madama ed ex componente del Consiglio superiore della magistratura, dopo aver presentato ieri mattina una interrogazione al capo del Viminale.

L’iniziativa del senatore Zanettin segue la pubblicazione la scorsa settimana sul sito del Riformista di un video che è stato prodotto nel giudizio penale dalla difesa di Salvatore Lubrano, imputato insieme al leader di Forza Nuova Roberto Fiore, per l’assalto alla sede della CGIL del 9 ottobre 2021. Nel video, realizzato con i filmati delle telecamere interne alla sede del sindacato, veniva posto in evidenza il comportamento di un soggetto rimasto ignoto, perché non identificato dalle forze dell’ordine, e chiamato dalla polizia scientifica W1. Il video, in particolare, mostra il soggetto, uno dei pochi manifestanti che indossava una mascherina, muoversi con sicurezza, introdursi nei locali da una finestra, e quindi aprire dall’interno il portone della sede della CGIL, dopo aver spostato le transenne poste dietro di esso, permettendo così l’ingresso dei manifestanti.

In seguito, sempre nel video, si vede il soggetto ignoto allontanarsi tranquillamente, dopo aver scambiato qualche frase con un carabiniere in borghese, quest’ultimo risultato appartenere al Nucleo informativo del Comando provinciale di Roma. La consulenza tecnica di Lubrano, assistito dall’avvocato Vincenzo Di Nanna, ha evidenziato un possibile rapporto di ‘colleganza’ fra W1 ed il carabiniere del Nucleo Informativo. “Se così fosse dovrebbe essere spiegato a che titolo e con quali disposizioni di servizio il soggetto ignoto abbia agito”, scrive allora Zanettin nell’interrogazione rivolta a Piantedosi, invitandolo a fornire chiarimenti sulla sua appartenenza o meno alle forze dell’ordine o a qualche altro organo dello Stato.

Attualmente non pare essere stata posta in essere alcuna iniziativa da parte della titolare del fascicolo, la pm Gianfederica Dito, per identificare l’uomo che ha aperto la porta della sede della CGIL. Il compito di Piantedosi non è particolarmente difficile. Il ministro dell’Interno dovrà chiedere al comandante dei carabinieri Teo Luzi ed al capo della polizia Lamberto Giannini l’elenco di tutto il personale in servizio quel giorno per la manifestazione no Green Pass. Il memoriale elettronico, dove viene segnato il servizio svolto dalle forze di polizia, non dovrebbe permettere la possibilità di cancellature o ‘sbianchettamenti’ vari.

Se W1 fosse dei servizi, il percorso per identificarlo potrebbe essere, invece, un po’ più complicato. In questa vicenda, comunque, resta la pessima gestione quel giorno dell’ordine pubblico. Agli atti del processo è finita infatti una annotazione di servizio, redatta dai dirigenti della Digos di Roma, prima firmatario il vice questore Francesco Silvestri, in cui si precisa che “è stato permesso di effettuare un percorso dinamico verso i locali della Cgil al fine di ottenere un incontro con un rappresentante della su indicata sigla sindacale, così come richiesto dal leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino”. Il Riformista aveva posto la domanda, ovviamente senza risposta, di come fosse stato possibile autorizzare un corteo alternativo se il 9 ottobre 2021 la sede della Cgil era chiusa e al suo interno non c’era nessuno. “Va fatta assolutamente chiarezza su quanto accaduto”, aggiunge quindi Zanettin, in attesa della risposta di Piantedosi.