Le immagini delle telecamere della brutalità
Picchiata e violentata in cabina telefonica in centro: “30 persone hanno visto e non hanno fatto niente”
Como è ancora scossa dalla brutale violenza sessuale che si è verificata in piazza Vittoria, in pieno centro, qualche giorno fa. Ancora scossa anche perché almeno una trentina di persone avrebbe assistito allo stupro ai danni di una donna inerme e non avrebbe mosso un dito, non avrebbero fatto nulla per evitare o mettere fine alla violenza. A far emergere il dettaglio raccapricciante le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, acquisite e al vaglio degli inquirenti. Sul caso indagano i carabinieri, che sono intervenuti e hanno arrestato l’uomo accusato dello stupro.
La violenza sessuale si è consumata nella notte tra sabato 6 e domenica 7 agosto. A mezzanotte circa, nella piazza in pieno centro e accanto al Tribunale della città lariana. Una donna di 58 anni, di origini straniere ma da anni in Italia e con documenti italiani, è stata aggredita, presa a botte, a bottigliate e infine stuprata in una cabina telefonica della piazza. A riprendere tutta la terribile scena alcune telecamere di sorveglianza: immagini senza supporto audio.
Proprio da queste, come scrive il media locale Qui Como, sarebbe emerso il ruolo grottesco giocato da decine di testimoni. O meglio: non giocato. Almeno una trentina di persone avrebbe assistito allo stupro senza muovere un dito, senza fare nulla. Se da alcune angolazioni la scena poteva anche essere non chiara, da altre la violenza dovrebbe essere apparsa in tutta la sua brutalità. Alcuni saranno stati sicuramente immobilizzati dalla paura – e il caso ricorda quello di Alika Ogorchukwu, l’ambulante nigeriano ucciso in strada a Civitanova Marche sotto gli occhi di alcuni passanti e le telecamere di alcuni smartphone.
A far scattare l’allarme per la brutale violenza che si stava consumando in pieno centro sono state due donne di origine ucraina, che lavorano in un ristorante della zona. Le due hanno assistito alla scena e hanno avvisato i carabinieri. Sono state sempre loro a fornire ai militari la descrizione dell’uomo che è stato raggiunto, fermato in viale Varese e tradotto in carcere al Bassone. Si tratta di un altro clochard, di 42 anni, anche lui senza fissa dimora, arrestato con l’accusa di violenza sessuale e lesini e processato per direttissima.
La donna, di origini bulgare, vittima della terribile aggressione, è stata intanto soccorsa dai carabinieri arrivati con una delle pattuglie, in attesa dell’ambulanza. Ed è stata trasportata in seguito all’ospedale Sant’Anna dove le sono state riscontrate multiple lesioni ed ecchimosi.
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