Da garante ‘fantasma‘ del comune di Napoli a garante, riconosciuto e riconfermato per l’interno mandato di Gaetano Manfredi, anche per l’area della Città metropolitana. Dopo mesi di silenzio, la nuova amministrazione di palazzo San Giacomo convoca Pietro Ioia negli uffici comunali. Nei giorni scorsi c’è stato infatti il tanto atteso incontro con l’assessore alle politiche sociali Luca Trapanese (e alla presenza del presidente dell’ottava Municipalità Nicola Nardella) che ha ribadito la fiducia della nuova Giunta nei confronti dell’attuale garante delle persone private della libertà.

Ioia dopo mesi di silenzio, vede così riconosciuto quel ruolo che sta portando avanti dal dicembre del 2019 quando l’ex sindaco Luigi de Magistris gli affidò l’incarico (che non prevede alcuna retribuzione) salvo poi rifugiarsi in un silenzio interrotto negli ultimi mesi dall’assessore Giovanni Pagano che gli concesse un ufficio a palazzo San Giacomo. Adesso Ioia avrà un ufficio tutto suo nella sede comunale di via Verdi dove potrà ricevere le famiglie dei detenuti che fino ad ora ha incontrato per strada o nei bar che si trovano nei pressi delle prigioni. Sarà anche il garante della Città metropolitana di Napoli e quindi oltre alle carceri di Poggioreale, Secondigliano e quello minorile di Nisida, anche le donne detenute nella Casa Circondariale di Pozzuoli avranno un punto di riferimento, così come tutti i detenuti agli arresti domiciliari di Napoli e provincia.

“Sono molto felice del dialogo avviato con la nuova amministrazione” commenta Ioia al Riformista. “L’incontro con Trapanese è stato molto positivo, anche il sindaco Gaetano Manfredi è contento del lavoro che ho svolto in questi anni e sto continuando a svolgere. A breve – annuncia – organizzeremo anche una visita a Poggioreale o Secondigliano perché il primo cittadino vuole rendersi conto della situazione in cui vivono migliaia di detenuti”. Con il passare degli anni, Ioia è diventato un vero e proprio punto di riferimento per i familiari delle persone private della libertà. “Mi chiamano a qualsiasi ora, anche di notte, per chiedermi un consiglio o informarmi di quello che sta accadendo in carcere” spiega. Non è escluso che con il nuovo ruolo di garante metropolitano Ioia possa avere anche un rimborso forfettario.

Ex detenuto (è stato in carcere 22 anni) che ha denunciato le “cella zero” di Poggioreale, dove venivano commesse violenze nei confronti dei reclusi. Attaccato dopo la sua nomina dalla Lega di Matteo Salvini per il suo passato, è stato definito “garante della chiavicumma” dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli solo perché durante il primo lockdown dovuto all’emergenza Covid, insieme al garante regionale Samuele Ciambriello, si batteva per la tutela della salute anche nelle carceri. I garanti continueranno a occuparsi di chi vive in cella, ma la politica abbia il coraggio di varcare quelle celle e garantire a chi ci vive un trattamento umano e la possibilità di reinserirsi all’interno della società. Dopotutto, la funzione del carcere è questa o no?

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.