Il virus più aggressivo tra i minori
Positiva al covid, ragazzina di 14 anni ricoverata in rianimazione: è il secondo caso in pochi giorni
Una ragazzina di 14 anni, positiva al coronavirus, è ricoverata in terapia intensiva all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Il trasferimento si è reso necessario nelle scorse ore a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. La piccola era inizialmente ricoverata all’ospedale Misericordia di Grosseto, sua città natale. Successivamente il trasferimento nel capoluogo toscano. La 14enne non è intubata ma necessita dell’assistenza di ossigeno. Non è ancora chiaro se è stata colpita o meno da una delle varianti del virus, considerate dagli esperti più contagiose e aggressive.
Non si tratta del primo caso di adolescenti ricoverati in rianimazione. Dall’inizio della seconda ondata, quindi dallo scorso ottobre, sono diversi i casi di minori trasferiti in ospedale. “Una decina” quelli quantificati dall’ospedale fiorentino. Dal Mayer trapela un po’ di preoccupazione sul quadro clinico della ragazzina.
Nei giorni scorsi al Sant’Orsola di Bologna una ragazzina di 11 anni, positiva al covid e senza patologie pregresse, è stata ricoverata e intubata in terapia intensiva a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni. Il trasferimento al Policlinico era stato disposto nella notte del 24 febbraio scorso da un ospedale che si trova al di fuori della provincia bolognese.
Anche alcuni familiari della giovane hanno contratto il Coronavirus. “Ho sentito molti colleghi e, a quanto ci risulta, sarebbe il primo caso di una bimba così piccola, senza altre patologie in rianimazione. Su mille pazienti, dieci finiscono in rianimazione e la maggior parte ha un’età superiore ai 60 anni” ha dichiarato a Repubblica Alessandro Vergallo, presidente nazionale Aaroi-Emac, il sindacato dei rianimatori.
L’ALLARME DELL’ISS – L’Istituto Superiore di Sanità ha lanciato un nuovo campanello d’allarme sul diffondersi dell’epidemia di Coronavirus in Italia. L’incidenza dei casi di Covid-19 tra gli under 20 ha infatti superato quella delle fasce di popolazione più adulte a partire dalla fine di gennaio, e a febbraio è rimasta leggermente più alta: il dato emerge dal ‘Focus sull’età evolutiva’ prodotto dall’Iss e presentato lo scorso venerdì al Comitato tecnico scientifico.
Guardando ai numeri infatti l’incidenza di gennaio-febbraio si è aggirata attorno ai 150 casi per 100mila abitanti, ma il valore più alto è tra i 13-19enni, poco meno di 200 casi ogni 100mila abitanti. Per fortuna nelle fasce di età più giovani i casi diagnosticati sono per circa il 60% lievi e il resto paucisintomatici, pochissimi invece quelli gravi.
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