L’ex collaboratore diretto del Presidente della Russia Vladimir Putin, e ora analista politico, Abbas Gallyamov, ha rilasciato un’intervista a CNN che sta facendo il giro dei media del mondo. Perché ritiene che “un golpe militare contro il presidente, è una possibilità reale”. E non solo: l’ex speechwriter di Putin fornisce anche una tempistica: “Potrebbe verificarsi nei prossimi dodici mesi”. Le dichiarazioni arrivano al 342esimo giorno di guerra, a quasi un anno dall’“operazione militare speciale” di “denazificazione” e “smilitarizzazione” lanciata in Ucraina, e mentre il ministro degli Esteri Sergej Lavrov annuncia la visita del Presidente cinese Xi Jinping in Russia in primavera.

L’economia russa si sta deteriorando. La guerra è persa. Ci sono sempre più cadaveri che tornano in Russia, quindi i russi incontreranno maggiori difficoltà e cercheranno di trovare una spiegazione al perché di tutto questo, guardando al processo politico e rispondendosi: ‘Beh, questo è perché il nostro Paese è governato da un vecchio tiranno, un vecchio dittatore’”, ha spiegato Gallyamov nell’intervista alla CNN. Resta un’opinione molto personale, anche se da una personalità in passato nel cosiddetto “cerchio magico” di Putin.

Per lo stesso analista è possibile anche che il Presidente “annulli le elezioni presidenziali previste per il marzo del prossimo anno: a giudicare dalle sue azioni potrebbe davvero annullarle: senza vittoria sull’Ucraina, dovrà affrontare i russi in difficoltà, ed i russi non hanno bisogno di lui se non è forte. Potrebbe davvero dichiarare la legge marziale e annullare le elezioni”. Da quando la guerra è iniziata si susseguono le voci – mai confermate o provate – di Putin malato, debilitato da problemi di salute. Il Presidente, nonostante tutte le indiscrezioni, è parso sempre saldo al comando del suo Paese.

Dopo mesi di difficoltà nella seconda parte del 2022, Mosca sta riuscendo in questa fase a risalire la china della guerra. Il Cremlino ha promesso di conquistare l’intero oblast di Donetsk.  Il leader della Repubblica popolare di Donetsk, i separatisti dei Donbass, Denis Pushilin, ha dichiarato che l’esercito ucraino si sarebbe trincerato “in un’area che ha un gran numero di siti industriali e alti edifici”, il che facilita le operazioni difensive: “Presumiamo che il nemico resisterà”. Il fronte est resta infatti quello più caldo tra offensive e contro-offensive ucraine combattute trincea per trincea e casa per casa. Da giorni analisti militari ucraini e ipotizzano un’offensiva su vasta scala. Da nord, da sud o da est.

Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva ammesso domenica scorsa che Bakhmut, Vuhledar ed altre aree dell’oblast di Donetsk erano “sotto costanti attacchi russi” anche se “le truppe non stanno avanzando, come sostiene Mosca, vicino alla città di Vuhledar”. Si combatte metro per metro. Gli Stati Uniti intanto hanno negato a Kiev la fornitura degli aerei F16 chiesti da Zelensky – dopo l’annuncio della settimana scorsa dell’invio di carri armati da parte di USA, Regno Unito e Germania che saranno disponibili per Kiev tra marzo e aprile. Il Presidente americano Joe Biden ha annunciato intanto una visita in Polonia.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.