Il sistema
Premio ai sindaci, il centrodestra ci riprova: elezione al primo turno col 40% dei consensi

Il centrodestra ha incassato venerdì la firma del Presidente della Repubblica sul Dl Sicurezza: il Quirinale ha emanato il decreto legge sicurezza ed autorizzato la presentazione in Parlamento del relativo disegno di legge di conversione. La maggioranza procede compatta verso un’altra tappa: dopo aver ritirato l’emendamento anti ballottaggi (per i sindaci dei Comuni oltre i 15 mila abitanti) adesso ci riprova.
E ripropone un disegno di legge ad hoc. Depositando venerdì al Senato con primo firmatario Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia, la proposta di modifica degli articoli 72 e 73 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali. In breve, si tratta adi rendere possibile l’elezione al primo turno del candidato sindaco più votato che ha avuto almeno il 40% dei consensi. Un sistema che – sottolineano i proponenti della relazione che illustra il ddl – è adottato oggi in Sicilia, Friuli Venezia Giulia e Toscana. Previsto, inoltre, un premio alla lista o al gruppo di liste collegate al candidato sindaco in caso di elezione al primo turno: alla lista «che non abbia già conseguito almeno il 60% dei seggi del Consiglio – si legge nella bozza del testo – venga assegnata tale percentuale dei seggi, sempreché nessun’altra lista o altro gruppo di liste collegate abbia superato il 50% dei voti validi».
Come chiarisce la relazione, il ddl nasce dalla constatazione che l’attuale sistema elettorale a doppio turno, introdotto nel 1993, «ha spesso prodotto una distorsione nell’esito delle elezioni amministrative che rischia di diventare, a oggi, patologica», dato che al ballottaggio c’è «una sempre minore partecipazione da parte degli elettori, con la conseguenza che molti sindaci sono eletti al secondo turno con una partecipazione popolare molto ridotta e, quindi, con ripercussioni negative sulla loro legittimazione».
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