C’è dibattito e preoccupazione sugli effetti collaterali dei vaccini. Le leggende metropolitane che si sono diffuse vogliono che dopo le dosi di Pfizer o Moderna non ci sono stati grossi problemi, solo qualche indolenzimento dopo la seconda dose, invece dopo AstraZeneca sono sopraggiunti febbre e dolori. Cosa potrebbe succedere dopo la seconda dose dopo 3 mesi ancora non si sa perchè ancora non ci sono vaccinati alla seconda dose (dopo 3 mesi). Di vero c’è che i vaccini sono differenti come azione, tempi di somministrazione ed età. Ma gli studi scientifici condotti fin ora confermano l’efficacia e il profilo di sicurezza. Lo certifica il nuovo report dell’Agenzia Italiana del Farmaco. Facciamo un po’ d’ordine tra i dati relativi agli effetti collaterali dei tre vaccini attualmente già in uso in Italia.

GLI EFFETTI COLLATERALI – È doveroso iniziare questa disamina precisando che in ogni caso si tratta di effetti collaterali comuni a tutti i vaccini e non sono preoccupanti. Spesso basta stare a riposo e magari assumere paracetamolo per contrastare febbre e dolori. Secondo il “Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini Covid-19” che prende in esame i dati dal 27/12/2020 al 26/2/2021, ci sono state 729 segnalazioni di eventi avversi ogni 100mila dosi somministrate, indipendentemente da tipo di vaccino.

Le segnalazioni riguardano soprattutto il vaccino Pfizer/BioNTech “Comirnaty” (96%), che è stato il più utilizzato, e solo in minor misura il vaccino Moderna (1%) e il vaccino AstraZeneca (3%). Si tratta per lo più di eventi avversi non gravi: febbre, cefalea, dolori muscolari/articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea. Solitamente gli effetti sono maggiori dopo il richiamo e compaiono o lo stesso giorno o il giorno seguente il vaccino.

Secondo il report sono state complessivamente inserite nella Rete nazionale di farmacovigilanza 30.015 segnalazioni, su un totale di 4.118.277 dosi somministrate per tutti i vaccini. Il tasso di segnalazione è di 907/100.000 dosi per le donne e di 424/100.000 per gli uomini. L’età media delle persone che hanno avuto effetti indesiderati è di 46 anni.

Le segnalazioni gravi sono il 6,1% del totale, con un tasso di 44 eventi gravi ogni 100mila dosi somministrate. Ma attenzione: bisogna valutare caso per caso l’eventuale causalità del rapporto tra vaccini ed effetti collaterali. Le variabili sono davvero sterminate.

PFIZER – La maggior parte degli effetti indesiderati è riferita a febbre (soprattutto dopo la seconda dose), dolore in sede di iniezione, astenia/stanchezza e brividi, classificati come non gravi nel 95% dei casi. Seguono in ordine di frequenza cefalea e parestesia, dolori muscolari e articolari diffusi, nausea e diarrea. Complessivamente sono presenti 1.700 segnalazioni gravi: febbre alta, cefalea intensa, dolori muscolari/articolari diffusi e astenia, reazioni di tipo allergico, linfoadenopatia, parestesia, tachicardia, crisi ipertensiva e paralisi facciale.

MODERNA – Per Moderna glie effetti sono simili a quelli di Pfizer: febbre, astenia/stanchezza e dolore in sede di iniezione, per il 94% non gravi. Seguono dolori muscolari e articolari diffusi, mal di testa, nausea e vomito. In 32 schede di segnalazione relative al vaccino Moderna sono riportati eventi avversi considerati gravi: febbre alta, mialgie ed artralgie diffuse.

ASTRAZENECA – Gli effetti di questo vaccino sono quelli che stanno creando più dibattito perché molti dei vaccinati hanno febbre alta, brividi, astenia/stanchezza e dolore in sede di iniezione. Il 90% di queste segnalazioni sono classificate come non gravi. Seguono dolori muscolari e articolari diffusi, mal di testa, nausea e vomito. La maggior parte delle 79 segnalazioni di eventi avversi gravi si riferisce a febbre alta, tremore, vertigine, sudorazione eccessiva, sonnolenza, difficoltà di respirazione, dolore generalizzato.

DECESSI – Non ci sono casi di decesso a seguito di shock anafilattico o reazioni allergiche importanti. Al 26 febbraio 2021 sono state inserite 40 segnalazioni con esito “decesso”. Le valutazioni dei casi indicano l’assenza di responsabilità del vaccino perché si tratta di persone che presentavano patologie pregresse e che assumevano più farmaci contestualmente. L’età media dei casi ad esito fatale è di 86 anni. Sono segnalati alcuni casi di decessi legati a trombosi e cause cardiovascolari in pazienti che avevano patologie cardiovascolari pregresse.

L’anafilassi da vaccino, una reazione acuta e violenta dell’organismo verso un particolare antigene o allergene, è un evento grave, potenzialmente pericoloso per la vita e raro, che si presenta in media con la frequenza di circa 1 caso per milione, con sintomi che compaiono rapidamente a carico delle vie respiratorie o dell’apparato cardio-circolatorio, molto spesso associate a sintomi a carico della cute e delle mucose.

Con i vaccini anti- covid sono emersi alcuni casi di anafilassi. Sostanzialmente è questo il motivo per cui dopo la somministrazione bisogna rimentere 15 minuti sotto osservazione. Attualmente, in base ai dati statunitensi pubblicati, il tasso di segnalazione per i vaccini a mRna è risultato di 4,7 casi di anafilassi ogni milione di dosi somministrate per il vaccino Pfizer e 2,5 casi ogni milione di dosi per il vaccino Moderna, la maggior parte dei quali si sono verificati dopo la prima dose, entro 30 minuti dalla somministrazione, quasi totalmente nel sesso femminile e nella maggior parte dei casi, in persone con storia di allergie o reazioni allergiche ad altre sostanze o precedenti di anafilassi. Il principale imputato è stato il polietilenglicole (PEG), denominato anche macrogol, una delle componenti presenti nei lipidi che avvolgono l’mRna.

Da fine dicembre a fine febbraio sono state inserite 25 segnalazioni di casi di shock/reazione anafilattico/anafilattoide, tutte relative al vaccino Comirnaty. Al momento non sono state inserite segnalazioni di anafilassi/shock anafilattico ai vaccini Moderna e AstraZeneca, verosimilmente in relazione al limitato numero di dosi somministrate.

COME AFFRONTARE GLI EFFETTI COLLATERALI – “Come si evince dal report di Aifa la quasi totalità delle reazioni avverse segnalate per i tre vaccini in commercio non sono gravi e si risolvono in brevissimo tempo — sottolinea Gianluca Trifirò, professore ordinario di Farmacologia all’Università di Verona, membro dell’Unità di crisi Covid-19 della Società Italiana di Farmacologia e dell’Advisory Board dell’International Society of Pharmacovigilance intervistato dal Corriere della SeraIn generale, si può raccomandare l’utilizzo di paracetamolo in caso di febbre e di antinfiammatori steroidei per il trattamento di dolori osteomuscolari. In caso di febbre elevata e persistente, nonostante i suddetti trattamenti, o altri disturbi invalidanti è necessario contattare il proprio medico curante”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.