La recente audizione dell’Ad Carlo Fuortes in Commissione di Vigilanza Rai ha scatenato un ciclone mediatico per via dell’affaire Ranucci-Ruggieri-Faraone che continua a riservare colpi di scena. In secondo piano, durante la seduta della commissione, è passata invece la questione del taglio all’edizione notturna della Tgr che vede contrapposti il vertice della Tv di Stato e il potentissimo sindacato Usigrai. È notizia di oggi che il piano editoriale della testata diretta da Alessandro Casarin in quota Lega è stato per la seconda volta bocciato dai giornalisti. Secondo l’Adnkronos, questa volta il piano comprensivo del discusso taglio è stato rispedito al mittente con 524 no (la scorsa volta erano stati 510) e 146 sì (a fronte dei precedenti 160), con 25 schede bianche. Di conseguenza la percentuale dei voti contrari è passata dal 76,12% al 78,20%.

La guerra tra il tetragono Fuortes e gli altrettanto agguerriti giornalisti Rai continua dunque a infuriare, anche se il primo durante la sua audizione ha ribadito di sentirsi nel giusto e che lo chiarirà in sede di giudizio dove lo ha portato il sindacato. L’Ad della Tv pubblica ha di fatto un asso nella manica: come rivelato nella risposta data all’interrogazione dell’Onorevole Federico Fornaro di Leu, con il taglio dell’edizione notturna della Tgr si risparmieranno ben tre milioni di euro solo per gli straordinari, aumentando al tempo stesso l’offerta informativa locale anziché diminuirla. Dando così ragione alle denunce del senatore Lannutti del Gruppo Misto, del deputato Michele Anzaldi, segretario della Vigilanza Rai, e a quella di Pinuccio di Striscia la Notizia che aveva sottolineato come l’edizione notturna della Tgr fosse praticamente identica a quella delle 19.00. Ma, come dimostrano le cifre, con costi esorbitanti per l’azienda.

Sempre restando nell’àmbito dell’informazione Rai, è da segnalare un errore commesso dal Tg1 riguardo a un altro scontro che sta facendo scalpore, ovvero quella tra il leader di Italia Viva Matteo Renzi e l’Associazione Nazionale Magistrati dopo che il primo ha denunciato i pm dell’inchiesta sulla Fondazione Open. Nell’edizione delle 20.00 di ieri sera, la cronista del notiziario  della Prima Rete ha parlato di “rinvio a giudizio del leader di Italia Viva“, quando invece per il momento sussiste solo la richiesta di rinvio a giudizio. Un errore piuttosto grave, purtroppo passato perlopiù inosservato e per ora non rettificato.