Nel novembre scorso, in occasione dell’audizione dell’amministratore delegato Rai in commissione di Vigilanza, il senatore di Italia Viva Davide Faraone aveva rivelato l’esistenza di una lettera anonima che accusava il conduttore di Report e vicedirettore di Rai3 Sigfrido Ranucci di molestie sessuali, chiedendo a Carlo Fuortes di avviare un’inchiesta interna che ha poi visto il giornalista scagionato da ogni addebito.

All’epoca il deputato di Forza Italia, Andrea Ruggieri, aveva detto di aver cestinato la lettera in quanto anonima, invitando la Rai a fare chiarezza, a tutela del buon nome dell’azienda, di Report e del conduttore. E tuttavia ieri, in Vigilanza, il commissario di FI ha sbalordito tutti raccontando dei messaggi privati che gli avrebbe inviato Ranucci immediatamente dopo l’audizione di Fuortes del novembre 2021. Messaggi di fuoco con «insulti diffamanti» a Berlusconi «adescatore di minorenni e top player del bullismo sessuali», ai politici che si dividono «tra uso di cocaina e scene di basso impero sugli yacht», e oggetto di ben «78000 dossier» dei quali sarebbe in possesso il giornalista.

Onorevole Ruggieri, oggi ha sganciato un’autentica bomba…
Ho semplicemente fatto il mio dovere di deputato eletto dai cittadini e di commissario della Vigilanza Rai. Tutto ciò che ho dichiarato durante l’audizione dell’Ad Fuortes corrisponde al vero, tant’è che depositerò i messaggi minatori di Ranucci, oltre che in Vigilanza, anche alla Procura. Qui non si parla soltanto delle intimidazioni da parte del conduttore di una trasmissione Rai, il che sarebbe già grave, ma anche di un vicedirettore di rete.

Che a breve dovrebbe ricevere l’investitura di vice della superdirezione approfondimento. Lei ritiene che dovrebbe essere sospeso?
Non ingerisco minimamente nelle scelte dell’Ad Fuortes, perché in questo caso spetta a lui decidere.

Però Fuortes ha dichiarato che, nel caso, si tratterebbe di scambi privati fra lei e Ranucci e che quindi la Rai non c’entrerebbe nulla…
Non è così. Io sono deputato della Repubblica 24 ore su 24, così come, oltre a essere conduttore di Report, Ranucci è vicedirettore di una rete Rai 24 ore su 24, essendo un dirigente in forza al Servizio Pubblico. Per giunta, fra me e lui non intercorrono né intercorrevano rapporti di confidenza tali da giustificare quei toni. Sono state tirate in ballo perfino la mia compagna e sua figlia, con l’augurio che capiti anche a loro. Una cosa inaccettabile, inqualificabile, che – da deputato della Repubblica e da commissario della Vigilanza – non potevo non denunciare.

Il senatore pentastellato Primo Di Nicola ha alluso al fatto che, guarda caso, le sue rivelazioni sono arrivate nel momento in cui l’inchiesta sulla lettera minatoria veniva archiviata senza addebiti contro Ranucci…
Della lettera non me ne importa nulla, tant’è che quando mi arrivò la cestinai come dissi in Vigilanza. Per giunta, se vogliamo dirla tutta, io invitai a fare chiarezza su quella lettera proprio per tutelare Report, lo stesso Ranucci e la Rai, azienda nella quale ho lavorato per anni, e che rispetto con tutto me stesso. Quei messaggi minacciosi e calunniosi sono ingiustificabili sotto ogni punto di vista, a maggior ragione nel momento in cui io ho agito a difesa del suo onore e di quello della Rai.

I 5 stelle l’accusano di voler sabotare Report, che considerano il fiore all’occhiello del giornalismo investigativo…
Non voglio sabotare proprio nulla. Come le ho già ribadito, io difendo il buon nome della Rai pagata dal canone dei cittadini. Quanto al “fiore all’occhiello”, basta informarsi per sapere che, a partire dalla gestione di Ranucci, la trasmissione Report non fa più parte del Consorzio del giornalismo investigativo internazionale. Ci sarà un motivo, no? Per giunta, cosa se ne fa il vicedirettore di Rai3 dei 78.000 dossier che ha detto di possedere sui parlamentari della repubblica? Io quella lettera che lo accusava di molestie la gettai nel secchio della spazzatura senza pensarci due volte. Lui?