Conferenza stampa, stamani, a Roma, di Matteo Renzi, al cui fianco ci sono Naike Gruppioni, deputata di Azione passata a Italia Viva, un passaggio annunciato dai quotidiani odierni, e la consigliera regionale dell’Emilia Romagna Giulia Pigoni, che ha lasciato il partito di Carlo Calenda ieri, con una lettera aperta ai militanti.

“Ho deciso di scendere in politica, da imprenditrice, ad agosto scorso, perché condividevo e condivido l’idea, il progetto, di un partito unico che raccolga le sensibilità riformiste. Credo ancora in quel progetto, non sono io che mi sono spostata”, spiega la parlamentare Naike Gruppioni. “Sono entrata nel progetto di Azione, inizialmente, perché sul territorio ho avuto in primis l’opportunità di lavorare con quel gruppo”, ricorda Gruppioni, “tuttavia, io l’ho vissuto come un percorso unitario fin dal primo momento. Ero entrata fin da subito in un percorso nel quale non vedevo differenze: per me fin dal primo giorno c’è stato il progetto unitario del terzo polo”. “Da imprenditrice, faccio un esempio. Quando ci sono competenze, vanno valorizzate. Sicché mi chiedo: come si può chiedere a un politico esperto, come Matteo Renzi, di fare un passo indietro, in nome di un progetto comune? Probabilmente, mi dico, non c’era il progetto in cima alle priorità”, dice Naike Gruppioni.

Anche Giulia Pigoni ricorda che, in campagna elettorale, si è lavorato fin dal primo giorno in perfetta unità, per un percorso comune. “Ho sempre chiarito che per me la strada doveva essere il partito unico”, aggiunge. “Se è vero che ci siamo dati un sogno, è vero anche che a quell’obiettivo comune, il partito unico, bisognava lavorare con il massimo delle energie”, dice Giulia Pigoni. “L’obiettivo comune doveva essere prioritario. Trovo sbagliato nei confronti dei militanti e sostenitori aver interrotto un percorso”, aggiunge. “Sono stata eletta, in Emilia Romagna, con la lista Bonaccini. Ho combattuto battaglie, al netto delle differenze, perché penso che la politica sia l’arte dei compromessi al rialzo”, ricorda. “Sono molto contenta, oggi, di entrare in Italia Viva, perché credo nella necessità di costruire ponti e sono certa che in tutto il Paese ci siano energie pronte a impegnarsi per costruire il polo riformista”.

Vorrei fare un appello agli amici di Azione“, dice Matteo Renzi, “è un momento in cui alcune persone stanno lasciando il vostro partito, mentre Italia Viva sta accogliendo tante persone. Siamo in una fase attrattiva, mentre in Azione è in corso un momento di riflessione, che rispettiamo. Ma vogliamo metterci a disposizione, per proseguire la discussione comune. Per noi il progetto è più importante di tutto. Evitiamo di perdere tempo, c’è uno spazio politico grande, costruiamolo insieme”, aggiunge Renzi. “Non c’è nessuna esigenza personale. Se serve che uno come me faccia un passo indietro, lo faccio volentieri, a condizione che si porti avanti il progetto”, dice Renzi. “Noi pensiamo che i veri avversari siano il nazionalismo di destra, il massimalismo di sinistra. Questi sono i veri avversari. Non ci sentirete mai dire una parola contro Carlo Calenda”, spiega Renzi. “Non diremo mai cosa devono fare Calenda e Richetti, ma – aggiunge – se ci sono esponenti che vanno via amareggiati, qualcuno si faccia delle domande e poi ripartiamo insieme“.

Un passaggio, infine, viene dedicato alla fase congressuale cui si avvia Italia Viva – che, spiega Renzi, “ha lanciato un percorso congressuale che partirà dal 10 giugno a Napoli, libero, democratico e dal basso. Avremmo voluto farlo con il partito unico” ma ora “lo facciamo con chi ci sta e nel modo più ampio possibile. Deve essere collegato a idee e non solo alla conta delle tessere” – ed alla prossima tornata elettorale europea, per la quale, conferma Renzi, si farà certamente una lista di Renew Europe.

Cristina Cucciniello

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